Lo spettro di Dan Brown sul Vaticano
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Lo spettro di Dan Brown sul Vaticano

Il segretario di Stato Bertone nega lotte di potere e se la prende con i giornali: giocano a inventare trame là dove non esistono. Ma sarà vero?

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18 Giugno 2012 - 15.41


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“In effetti, molti giornalisti giocano a fare l’imitazione di Dan Brown”. Parola del segretario di Stato Tarcisio Bertone che, dalle pagine di Famiglia Cristiana, accusa la stampa dello scandalo in Vaticano.

“Nessuno di noi intende nascondere le ombre e i difetti della Chiesa” ribadisce Bertone, che ricorda come proprio Benedetto XVI disse: ‘Quanta sporcizia c’è nella Chiesa!’. Ma “c’è un tentativo accanito e ripetuto di separare, di creare divisione fra il Santo Padre e i suoi collaboratori. E tra gli stessi collaboratori”.

Secondo Bertone, “la grande azione chiarificatrice e purificatrice di Benedetto XVI certamente ha dato e dà fastidio”. “E’ evidente quanto la Chiesa sia una roccia che resiste alle burrasche – aggiunge il segretario di Stato vaticano – per questo si cerca di destabilizzarla”. Una difesa ad oltranza della Chiesa che parte proprio dai piani alti del Vaticano: “In Segreteria di Stato fra tutti i collaboratori c’è un’unita di intenti, un impegno di collegialità che non esiste altrove”, spiega Bertone. “Personalmente, non ho alcun segnale di coinvolgimento di cardinali o di lotte fra personalità ecclesiastiche per la conquista di un fantomatico potere” aggiunge il cardinale.

Bertone parla anche del dolore del Papa nello scoprire il tradimento da parte del suo maggiordomo. “Il Santo Padre ha provato dolore non soltanto per il tradimento di una persona di famiglia, da lui amato come un figlio” spiega Bertone che aggiunge “il Papa stesso ci ha chiesto più volte, in maniera accorata, una spiegazione sulle motivazioni del gesto di Paolo Gabriele, da lui amato come un figlio”. “Questo tradimento della fiducia è stato il fatto più doloroso. Però, è accaduto”, spiega Bertone che sulle indagini non rivela nulla: “Le indagini sono ancora in corso. E l’istituzione della Commissione composta dai cardinali Herranz, De Giorgi e Tomko, che presentera le sue conclusioni direttamente al Santo Padre, dimostra la volonta di Benedetto XVI di fare totale chiarezza”.

Al livello personale il Segretario di Stato ha dichiarato di sentirsi “al centro della mischia. E vivo queste vicende con dolore”. Nel dividere chi lavora con il Santo Padre “c’è qualcosa di iniquo. Occorrerebbe, invece, sostenere quanti si dedicano al bene”.
E sulla quostione Gotti Tedeschi Bertone cerca di gettare acqua sul fuoco. L’ex numero 1 della banca vaticana è stato allontanato per “un deterioramento dei rapporti fra i consiglieri, a motivo di prese di posizione non condivise, che ha portato alla decisione di un cambiamento”.

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