Prima un boato, poi una fiammata incredibile. Subito dopo urla lancinanti e richieste di soccorso. “Ero con mia moglie nel cortile del palazzo, dopo l’esplosione i vetri sono andati in frantumi e i pezzi sono finiti su di noi. Abbiamo avuto molta paura, inizialmente pensavamo si trattasse di una caldaia o di una bombola a gas e c’era uno degli operai che chiedeva aiuto”. Questa la testimonianza di un inquilino di un palazzo su via Tuscolana a Roma, nel quale è esplosa una granata. L’edificio è una struttura di 7 piani, l’esplosione è avvenuta al primo livello. Mentre sulla strada, molto trafficata, ci sono diversi negozi e dall’altro lato del marciapiede anche una fermata della metropolitana.
L’ordigno si trovava nello sgabuzzino di un appartamento che alcuni operai stavano ristrutturando. Uno di loro, un ragazzo di origine rumena di 25 anni, è morto durante il trasferimento in ospedale. Altri due colleghi del giovane operaio sono rimasti illesi, nonostante si trovassero anche loro all’interno dell’appartamento. Arrestato, invece, il proprietario dell’abitazione, per detenzione di munizionamento da guerra. Si tratta di Massimo Sculli, un ex-militare di 53 anni, che aveva nascosto 4 bombe a mano dentro uno zaino, conservato nello sgabuzzino di casa. Sculli è stato accusato anche per morte conseguente di altro delitto. Le altre tre granate sono state portate via dagli artificieri della polizia.