Continua la polemica tra Beppe Grillo, Benigni e il Pd. E l’atmosfera si incendia per per “domande perdute nel vento” – come scrive il comico genovese su un post – sul cachet che il Pd avrebbe riservato al comico toscano. Quanto ha preso Benigni dal Pd, si chiede Grillo. E subito la risposta di Lucio Presta, l0agente del comico, che dichiara “nemmeno un euro”, solo i soldi dell’incasso dello sbiglettamento per lo spettacolo, così come fanno tutti gli artisti.
Ma ad accendere ancora di più lo scontro ci pensa Giovanni Guerisoli, segretario confederale del sindacato Cisl fino al 2002, che ai microfoni de “La Zanzara” di Radio24 ricorda di quando Grillo chiese di esssere pagato in nero per uno spettacolo alla Festa de L’Unità. “Ma il Beppe Grillo che attacca Roberto Benigni perché profumatamente pagato per andare alla festa del Pd, sarà mica lo stesso Beppe Grillo che per uno spettacolo del 1999 ci chiese 10 milioni di lire, da pagarsi rigorosamente in nero, senza fattura? Accettammo di pagarglieli, li prese personalmente, ma poi per noi fu durissima giustificare quell’uscita”, dice Guerisoli.
E il comico genovese a questo giro non se la prende con Bersani, ma con la Festa democratica, ponendo in maniera retorica una domanda sui fondi che intervengono a sostenerla: “Gli incontri annuali per riflettere sul futuro della Nazione (il passato e il presente se li sono già giocati) e per fare un po’ di festa in piazza del pdmenoelle costano una cifra, ma quanto esattamente? Con che soldi sono organizzati? Forse quelli del finanziamento pubblico o grazie alla generosità di imprenditori ‘amici’ e disinteressati (tipo Riva per intenderci)?”.
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