Roma, 31 ago – Una donna di 44 anni ha avuto negli Stati Uniti fino a 200 orgasmi in trentasei ore, una media di più di cinque ogni sessanta minuti. Una vicenda a cui oggi dedica un lungo articolo il quotidiano francese Le Figaro. Quella di Kim Ramsey, infermiera inglese che vive nel New Jersey, è una vera e propria malattia, che in medicina è nota come sindrome di eccitazione genitale persistente. Nel suo caso sembra che i primi, fastidiosi sintomi risalgano a sette anni fa dopo un incidente d’auto che le ha provocato un trauma alla colonna vertebrale. Un caso simile era stato già segnalato nel New Mexico ma la maggior parte delle volte le donne colpite da questa sindrome non hanno vissuto traumi particolari.
La malattia è stata descritta per la prima volta nel 2001 dalle sessuologhe americane Sandra Leiblum e Sharon Nathan. Le donne che ne sono vittime avvertono improvvisamente un’eccitazione nelle parti intime, senza essere minimamente attraversate da pensieri erotici. Eccitazione che non passa con l’attività sessuale e persiste per ore, a volte giorni. Le pazienti descrivono la sensazione come angosciante e a volte dolorosa. Nel 2009, il professor Marcel Waldinger, neuropsichiatra all’HagaHospital di Leyenburg (Olanda), ha pubblicato l’analisi dettagliata di diciotto casi esaminati in consultazioni di neurosessuologia. Le donne hanno subito tutta una serie di esami: prelievi del sangue, tac al cervello e al bacino, elettro-encefalogramma. Di età compresa tra i 30 e i 70 anni, la maggior parte di loro vive in coppia e ha dei figli.