La Regione Puglia ha dato mandato ai suoi avvocati di impugnare l’articolo 4 della spending review. L’articolo riguarda la riduzione di spese, messa in
liquidazione e privatizzazione società pubbliche, e sostanzialmente spinge le Regioni a vendere le società in house andando verso una liberalizzazione dei servizi.
”Il collegio difensivo – si legge nel comunicato della
Regione Puglia – dovrà approfondire i profili di potenziale
illeggitimità delle disposizioni che sembrano limitative del
potere di auto-organizzazione e autoproduzione di servizi
strumentali in capo agli Enti territoriali”.
Forte della vittoria in Corte costituzionale contro il decreto 178 del governo Mointi – che aggirava l’esito referendario sulla pubblicizzazione dell’acqua – ora la Puglia vuole sottoporre alla Corte questo nuovo interrogativo, poggiato sul titolo V della Costituzione che riconosce alle Regioni libertà nella produzione di alcuni servizi.
“Principalmente pensiamo alla nostra positiva esperienza della ‘internalizzazione’ dei servizi nell’ambito della sanità – spiega l’assessore alla cittadinanza sociale della Regione, Nicola Fratoianni – abbiamo eliminato tutto quel groviglio di cooperative o società esterne che gestivano, nella totale mancanza di trasparenza, alcuni servizi. E abbiamo poututo constatare che i risultati sono molto positivi. Ci guadagnano i diritti dei lavoratori, la qualità del servizio e anche le aziende sanitarie, che riscontrano una diminuzione delle spese”.