Il procuratore aggiunto Valter Giovannini per la prima volta dice la sua sulla prefazione al libro “L’Italia della Uno bianca” di Giovanni Spinosa firmata dal
giornalista Marco Travaglio.
Giovannini indagò sulla banda della Uno bianca e fece
condannare i componenti della banda guidata dai fratelli Savi, ha detto: “Non ho mai parlato delle indagini svolte e non ho intenzione
di farlo ora la libertà di espressione
è sacra e anche io ne sto facendo uso in questo momento”. Poi ha
proseguito: “Chi ha responsabilità di formazione del consenso e
dell’opinione pubblica, anche perché è una persona nota e
frequenta trasmissioni televisive, ha detto a chiare lettere che
gli investigatori si sono accontentati di verità di comodo e
preconfezionate, hanno accettato le indicazioni dei vertici della
Polizia e mi sembra abbia esplicitamente detto che hanno
occultato le prove”.
Il procuratore aggiunto, anche se mai citato, si è riconosciuto
come oggetto delle critiche: “Mi rivolgo ai
familiari delle vittime qui presenti, a cui voglio dire che,
anche grazie ai miei collaboratori dell’epoca, ho svolto il mio
lavoro al meglio delle possibilità ed esclusivamente per la
ricerca della verità. Posso aver commesso degli errori, ma
sempre con assoluta onestà intellettuale. Ed è per questo
motivo che ritengo di potervi guardare come sempre dritto negli
occhi e con il consueto affetto”, ha concluso.