Quando i genitori sono malevoli
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Quando i genitori sono malevoli

È il caso di Padova. Certe coppie vanno curate per il bene dei figli. Tra genitori il primo che affonda si porta dietro l'altro. [Antonella Marrone]

Quando i genitori sono malevoli
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14 Ottobre 2012 - 11.11


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Elizabeth Escalona, 23 anni e madre di cinque figli, vive non proprio tranquillamente a Dallas. Un giorno di un anno fa, stanca della piccola Jocelyn che non riusciva ad utilizzare il vasetto e faceva la pipì addosso, la massacra di botte e poi le attacca le mani al muro con una colla superpotente.
È stata condannata, qualche giorno fa, a 99 anni di prigione. Fra 30 anni, sulla parola, potrebbe uscire in libertà vigilata. Del padre nessuna notizia. Stop.

Roma, ore 10.30 di mattina. Al bar padre e madre look cafonal, due figlie. La piccola circa 4 anni, in evidente sovrappeso, bellissima, con tramezzino in mano, patatine fritte sul tavolo e Cocacola. Le fa male la testa, è stranita, la madre le urla in faccia, il padre si spazientisce.
Certe cose si notano. E si temono. Il caso disperato è sempre in agguato.

La storia di Leonardo, bambino in precario equilibrio tra psicolabilità familiare, ignoranza e macchina giudiziaria lenta, non è unica. Ma è stata filmata, e questo è bastato a tirar fuori il caso. Law and Order all’italiana: ha funzionato male, ma ha funzionato.

L’Istat dice che nel 2010 il 68,7% delle separazioni e il 58,5% dei divorzi hanno riguardato coppie con figli avuti durante il matrimonio. L’89,8%  ha previsto l’affido condiviso. Bene, ma questo non basta a farci star tranquilli, credendo erroneamente che il problema sia nel restante 10, 2 che sceglie di accoltellarsi e dunque di trascinare i figli nel sangue.

La bigenitarialità ovvero un buon affido condiviso non toglie le mazzate di torno, i trabochetti, le furbate. Essere genitori è difficile sia insieme che separati. A volte i padri non ci stanno fisicamente, a volte non ci stanno le madri, magari di testa. Come a Dallas, come a Padova.
Sotto accusa c’è un sistema collettivo senza prevenzione e senza cultura (tramezzino, patate e cocacola alle 10 di mattina in un piccolo corpo già abbondante non meriterebbe una chiamata al Telefono Azzurro come una qualunque altra violenza su minore?).  
Ma. Ci sono genitori noiosamente “bambini” chiusi nel proprio piccolissimo narcisismo, sono genitori che andrebbero curati. Ci sono genitori ingombranti, soffocanti, spesso deliranti. Sia nelle famiglie unite che in quelle separate.
Padri e madri che affogano nei propri deliri di onnipotenza, sospesi tra il desiderio di “farla” pagare e l’ostinata certezza di essere nel giusto, divisi dal rancore, uniti dal proprio tornaconto.

La percentuale di violenza domestica (fisica e psicologica) cresce ogni giorno di più nelle case italiane (tra 4% e il 9% della popolazione al di sotto dei 18 anni assiste ad episodi violenti in casa).

Chi sta male va curato, credo, come questa madre (e quella di Dallas), come questo padre avvocato che partecipa ad un agguato stile “Criminal Intent”. Non ci sono madri malevole o padri malevoli. Ci sono coppie di genitori malevoli e “malati”. Se affondano le madri affondano anche i padri, e viceversa. Mi sembra il caso – non unico – di Padova.

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