La Francia non restituirà gli organi di Daniele Franceschi
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La Francia non restituirà gli organi di Daniele Franceschi

Niet delle istituzioni francesi alle richieste della famiglia del ragazzo morto nel 2010 nel carcere di Grasse. I Radicali: "C'è del marcio".

La Francia non restituirà gli organi di Daniele Franceschi
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19 Ottobre 2012 - 20.07


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“L’evoluzione delle procedure impedisce la restituzione degli organi”. Motivazione abbastanza criptica, per dire che la famiglia di Daniele Franceschi, il viareggino morto nel carcere francese di Grasse, difficilmente riuscirà ad andare a fondo del caso. La lettera è stata inviata alla famiglia Franceschi dal console italiano a Nizza, Luciano Barillaro, a darne notizia sono stati la mamma di Daniele e l’avvocato della famiglia, Aldo Lasagna.

Franceschi era morto il 25 agosto del 2010. Sulla sua morte sta procedendo la giustizia francese, che ha già rinciato a giudizio il medico, due infermieri e tre guardie carcerarie. Franceschi era finito in carcere con l’accusa di aver utilizzato in un casinò una carta di credito contraffatta. Il giovane trentaseienne si teneva in contatto continuo con la madre, una sua lettera datata proprio 25 agosto è stata ritrovata tra le pieghe di un maglione di lana. Il ragazzo diceva di sentirsi malissimo, ma che gli avevano fatto le radiografie e tutto sembrava ok “ma se dovessi dire che cos’è un infarto, direi che sono i dolori che sento”. Poco dopo, il ragazzo era stato trovato riverso sul pavimento.

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La Francia sembra voler fare tutta da sola sul caso del ragazzo italiano, e in qualche modo esclude gli accertamenti che la famiglia del ragazzo vorrebbe far fare. E per farli, gli organi interni di Daniele sono ovviamente fondamentali. Cira Antignano, la madre di Daniele, che si era già incatenata davanti all’Eliseo, aveva già scritto a Carla Bruni – la ex “first lady” – e proprio pochi giorni aveva scritto a François Hollande per chiedere la restituzione degli organi, ha detto di essere pronta a tornare a Parigi e mettere in piedi una nuova manifestazione.

“Comprendiamo il suo
dolore e la richiesta di giustizia dopo più di due anni dalla
scomparsa di Daniele – si legge nella lettera – e le assicuro
che, nel corso dei numerosi contatti con le autorità francesi
abbiamo più volte sollecitato una rapida conclusione del
procedimento e la restituzione degli organi di suo figlio alla
famiglia. Purtroppo proprio l’evolversi della procedura
impedisce la restituzione degli organi”, si legge nella lettera di Barillaro.

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Sulla vicenda è intervenuta la deputata del partito Radicale, Rita Bernardini: ‘C’è del marcio in questa
decisione delle autorità francesi di non restituire alla madre
di Daniele Franceschi gli organi del figlio il cui corpo le fu
consegnato, peraltro con molto ritardo dopo la misteriosa morte
in carcere, privo di quelle parti interne del corpo che, se
esaminate, avrebbero potuto dire molto sul suo prematuro
decesso- dice Bernardini in una nota e definisce la negazione della Francia come “la firma posta in calce ad un assassinio con tanto
di copertura dello Stato, in questo caso la Francia”.
”Le rassicurazioni che mi erano state fornite l’11 settembre
scorso dalla sottosegretaria agli Esteri Marta Dassù – conclude
l’esponente radicale -,in risposta a una mia interpellanza, si
sono dunque rivelate prive di forza e contenuto. Per quanto
difficile, con Cira Antignano e il Partito Radicale continueremo
a lottare insieme per i diritti umani delle persone detenute in
Italia, in Francia e nel mondo”.

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