Nobel per la pace all'Ue, polemiche
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Nobel per la pace all'Ue, polemiche

Oggi il ritiro del premio da parte dei presidenti di Consiglio, Commissione e Parlamento. Barroso: "Abbiamo bisogno di un'Italia forte".

Nobel per la pace all'Ue, polemiche
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10 Dicembre 2012 - 11.25


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Tra poche ore a Oslo l’Unione europea ritirerà il Nobel per la Pace. A ritirare l’importante riconoscimento ci saranno i capi delle istituzioni europee: il presidente dell’Unione europea Herman Van Rompuy, della Commissione europea José Manuel Barroso e del Parlamento europeo, Martin Schultz. Per seguire l’evento ci si può sintonizzare su RaiNews dalle 13 alle 14.

Momento altamente simbolico, ma inevitabilmente segnato dalle polemiche. Perché l’Unione europea aderisce alla Nato, perché il Canale di Sicilia è pieno di morti, perché le politiche contro il debito stanno indebolendo i più fragili. Insomma, l’Unione europea è certamente una grande istituzione, ma da qui a dargli il Nobel perla Pace ce ne corre.

E sono proprio alcuni ex Nobel per la Pace, fieri della loro storia, e orgogliosi del rpemio ricevuto, che nei giorni scorsi hanno contestato la scelta del Comitato di Oslo, inviando una lettera formale all’Accademia che conferisce il Nobel. Sono Peres Esquivel – vincitore del premio nel 1980 per il suo impegno nella ricerca dei desaparecidos e per la denuncia degli orrori della dittatura militare – Desmond Tutu – l’arcivescovo anti-apartheid che ha guadagnato il prestigioso premio nel 1984 – e Mairead Maguire che insieme a Betty Williams vinse il nobel nel ’76 per il loro impegno per la pace nell’Irlanda del Nord. I tre premi Nobel contestano la decisione, ricordando che l’Ue è impegnata su diversi fronti di guerra attraverso la Nato.

Leggi anche:  Immigrazione, integrazione e diritti umani: 25 anni di sfide e prospettive tra Italia ed Europa

A Oslo ieri si è svolta una manifestazione organizzata da circa 50 organizzazioni per i diritti umani, per contestare il riconoscimento del premio all’Unione europea.
A Roma oggi alle 14 di oggi è previsto un presidio in via VI Novembre, di fronte alla sede della Rappresentanza Ue in Italia. Lo hanno organizzato un gruppo di italiani e tunisini che contesta all’Unione europea i morti nel Mediterraneo e le politiche migratorie.

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