Lacrime vere o lacrime di coccodrillo, in ogni caso la notizia è che Alessandro Sallusti si è commosso quando il giudice delle direttissime di Milano lo ha assolto dall’accusa di essere evaso dai
domiciliari. A informarci che anche il direttore del Giornale ha un’anima alcune fonti vicine al giornalista, che si è presentato stamattina in Tribunale a Milano per il processo che si è tenuto a porte
chiuse.
A rompere il clima di commozione arriva poi l’ex ministro Ignazio La Russa, (che ci crediate o meno) uno dei componenti del pool difensivo del direttore. Sallusti, ha spiegato La Russa, è stato assolto con la formula «perché il fatto non sussiste», mentre il pm aveva chiesto per lui sei mesi e venti giorni di pena per l’accusa di tentata evasione. «Il giudice ci ha dato ragione – ha spiegato La Russa – perché ha valutato che non è mai stata violata la norma, poiché il direttore non è mai uscito dalla sfera di vigilanza della polizia giudiziaria».
Un’assoluzione che fa cadere anche la sospensione per il giornalista disposta nei giorni scorsi dall’Ordine dei giornalisti come atto dovuto perche’ pendeva una misura cautelare a suo carico. Per Sallusti resta la detenzione ai domiciliari disposta dal Tribunale di sorveglianza di Milano per scontare la pena per diffamazione.