Sono più di 100 le donne uccise in Italia nel corso del 2012, si tratta dei cosiddetti femminicidi la maggior parte dei quali, circa il 70%, avviene all’interno delle famiglie. Ancora va ricordato – i dati sono stati diffusi di recente – che fra il 2001 e il 2011 sono state assassinate nel nostro Paese 2061 donne. In questi giorni l’India è in rivolta per l’ennesimo stupro finito con un omicidio di una ragazza. In Messico sono migliaia le donne vittime delle violenze della guerra dei narcos, colpite dalla criminalità e dalle forze di sicurezza. E’ un elenco che potrebbe continuare.
Ma noi vogliamo ricordare anche che due anni fa, era il febbraio del 2011, una grande mobilitazione di donne che si organizzarono sotto lo slogan: “Se non ora quando”, risvegliò il nostro Paese clorformizzato, rassegnato a subire lo strapotere berlusconiano che ha provato a fare a pezzi, fra le altre cose, l’immagine e la dignità della donna in Italia. Fondamentali elementi di civiltà sono andati in pezzi. Ma qualcosa, appunto, grazie alle donne, si è mosso e ci ha permesso di ripartire, di tornare ad essere cittadini senza vergognarci del nostro Paese.
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