Severino: avvilita, no campagna elettorale su pelle dei detenuti
Top

Severino: avvilita, no campagna elettorale su pelle dei detenuti

E' il commento del ministro della Giustizia, Paola Severino: "Abbiamo cercato di approvare una legge sull'edilizia carceraria, ma il Senato ha detto no".

Severino: avvilita, no campagna elettorale su pelle dei detenuti
Preroll

Desk Modifica articolo

8 Gennaio 2013 - 13.38


ATF

“Sono avvilita, ma c’era da aspettarselo”, è stato questo il commento del ministro alla Giustizia Paola Severino, che ha poi invitato a “non fare campagna elettorale sulla pelle dei detenuti”.

L’Italia è stata condannata a causa del sovraffollamento delle nostre carceri. Abbiamo un anno di tempo per metterci in regola: “In questi tredici mesi di attività- spiega- ho dato la
priorità al problema carcerario: il decreto ‘salva carceri’, il
primo provvedimento in materia di giustizia varato un anno fa dal
consiglio dei ministri e divenuto legge nel febbraio del 2012, ha
consentito di tamponare una situazione drammatica. I primi
risultati li stiamo constatando: i detenuti che nel novembre del
2011 erano 68.047 sono oggi scesi a 65.725 in quanto il
provvedimento ha inciso sul fenomeno delle cosiddette ‘porte
girevoli’, vale a dire gli ingressi in carcere per soli due-tre
giorni, e sulla durata della detenzione domiciliare allungata da
12 a 18 mesi” – scrive in una nota il ministro – Tuttavia – prosegue –
questa misura da sola non è sufficiente. Mentre continuiamo a
lavorare sul piano edilizia carceraria, servono altre misure
strutturali, come ci suggerisce la stessa Corte europea di
Strasburgo. Il ddl del governo sulle misure alternative alla
detenzione andava esattamente in questa direzione. Il Senato ha
pero’ ritenuto che non ci fossero le condizioni per approvare in
via definitiva il provvedimento, seppure su di esso la Camera si
fosse espressa ad amplissima maggioranza”.

“La mia amarezza, torno a ribadirlo, è grande: non è
consentito a nessuno fare campagna elettorale sulla pelle dei
detenuti. Continuero’ a battermi, come ministro ancora per poche
settimane e poi come cittadina, perché le condizioni delle
persone detenute nelle nostre carceri siano degne di un paese
civile”, conclude.

Native

Articoli correlati