Non solo in quanto sindaco ma come uomo e cittadino dell’Aquila Massimo Cialente è attonito per
le [url”frasi choc del prefetto Iurato”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=48101&typeb=0&Le-false-lacrime-della-Iurato[/url] e all’Ansa dichiara: «Ci sto malissimo. La verità è una: mi sto accorgendo, a mano a mano che escono retroscena della vicenda aquilana, che abbiamo avuto tanta gente a lavorare con noi ma nessuno è entrato fino in fondo in questo dramma».
Anche alla luce di altre intercettazioni (da Piscicelli a Bertolaso) ciò che emerge, dichiara Cialente, «è la solitudine di questa comunità. La cosa di quell’intercettazione che più mi colpisce – prosegue Cialente – è l’interlocutore della Iurato (il prefetto Francesco Gratteri, ndr) che questo racconto lo vive come fosse una cosa esterna. Questo fa capire come il dramma aquilano, che stiamo ancora vivendo al cento per cento,
da molti non sia stato compreso».
Il sindaco dell’Aquila ricorda bene la commozione di Giovanna Iurato, poi rivelatasi falsa, perché conobbe la Iurato proprio quel giorno del maggio 2010, quando il prefetto appena nominato, alla presenza del primo cittadino, posò una corona di fiori davanti alla [url”Casa dello Studente dell’Aquila”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=48154&typeb=0&Lacrime-della-Iurato-la-rabbia-del-Comitato-Casa-Studente[/url] in memoria degli otto ragazzi morti nel crollo dell’edificio la notte del sisma. «La Iurato mi colpì – dichiara Cialente -, e l’ho sempre vista molto partecipe».
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