«La Iurato dovrebbe trovarsi nei nostri panni, allora sì che capirebbe cosa vuol dire piangere lacrime vere». Parla così una madre Annamaria Cialente, la quale ha perso il figlio nel [url”crollo della Casa dello studente”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=48154&typeb=0&Iurato-la-rabbia-del-Comitato-Casa-Studente[/url], nel corso dell’udienza odierna dinanzi al Tribunale dell’Aquila.
«Che cosa pensiamo? Che dobbiamo pensare ormai?», ribatte con una domanda la donna ai cronisti. «Ci siamo contornati di gente che dovrebbe vergognarsi. Qualcuno si è messo a ridere perché avrebbe trovati i profitti», continua sdegnata, ricordando l’imprenditore Francesco Piscicelli che pochi minuti dopo la scossa già pregustava gli affari legati ai lavori legati alla ricostruzione.
«Gente falsa che non ha mostrato sentimenti veri», è invece l’opinione riservata all’ex prefetto dell’Aquila Giovanna Maria Iurato. «Mio figlio, Francesco Esposito, è l’ottavo morto della Casa dello studente – conclude la donna – ed è morto per colpa di chi, oggi, si lava la coscienza».
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