"Restituiti al mittente", Human rights watch accusa l’Italia
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"Restituiti al mittente", Human rights watch accusa l’Italia

Migranti respinti senza screening sull'età, ammanettati lungo il viaggio senza cibo né acqua. «I funzionari di frontiera italiani non perseguono il miglior interesse dei minori».

"Restituiti al mittente", Human rights watch accusa l’Italia
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22 Gennaio 2013 - 20.18


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Sottoposti a screening che non considerano l’età e non garantiscono informazioni sui propri diritti, confinati in cattive condizioni e ammanettati senza cibo, acqua o servizi igienici. È questo il trattamento riservato ai minori migranti non accompagnati e agli adulti richiedenti asilo respinti dall’Italia verso la Grecia. A denunciare tali pratiche un rapporto di Human rights watch, “Restituiti al mittente”, in cui l’organizzazione accusa l’Italia di “riconsegne sommarie alla Grecia dei minori stranieri non accompagnati e degli adulti richiedenti asilo”. Lo studio è stato realizzato intervistando tra la fine del novembre 2011 e l’inizio di settembre del 2012, 29 fra migranti e richiedenti asilo rispediti in Grecia da parte di funzionari di frontiera italiani, e ascoltando esperti, operatori sociali e funzionari del governo. Tra i migranti intervistati, tredici erano minori quando sono stati rispediti dall’Italia alla Grecia.

“Sebbene Human Rights Watch non sia stato in grado di verificare in modo indipendente le condizioni di permanenza sui traghetti per i migranti rispediti in Grecia – spiega il rapporto -, i 17 migranti, tra cui i minori non accompagnati, hanno lamentato di essere stati rinchiusi in cattive condizioni, con scarsità di cibo, acqua, e servizi igienici a bordo delle navi durante il loro viaggio di ritorno. Gli intervistati hanno detto di essere stati rinchiusi in stanze senza bagno o detenuti in sale macchine e parcheggi, senza ricevere cibo o bevande o riceverne molto poco, e, nel caso di due giovani fratelli, rimanendo ammanettati a dei tubi per tutta la durata del viaggio”.

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”In base al diritto internazionale – spiega il rapporto -, l’Italia ha l’obbligo di verificare se chi esprime il timore di una persecuzione qualora respinto abbia invece bisogno delle protezioni internazionali accordate ai rifugiati”. Secondo lo studio, ”le norme internazionali statuiscono anche che un minore non accompagnato debba essere accolto affinché ne vengano garantiti i migliori interessi. Nei casi in cui sussista il dubbio sulla sua età effettiva, si deve presumere che il migrante sia un minore e debba quindi essere accolto fino a quando il processo di determinazione della sua età sia stato completato”. Tuttavia, secondo Human rights watch, una volta giunti nei porti italiani dell’Adriatico, i minori migranti non accompagnati e gli adulti richiedenti asilo, vengono sottoposti a procedure di screening inadeguate o inesistenti che non considerano l’età dei migranti e non garantiscono tutte le informazione sui loro diritti, in violazione di norme del diritto nazionale e internazionale.

Ad aggravare le condizioni di vita dei migranti ”rispediti al mittente” dalle autorità italiane, anche l’assenza di accoglienza in Grecia. ”La situazione per i migranti e richiedenti asilo in Grecia è terribile – spiega il rapporto -. La Grecia limita fortemente il numero di persone che possono richiedervi asilo e abbandona i richiedenti asilo per le strade senza cibo né riparo. In Grecia i migranti e i richiedenti asilo sono drammaticamente esposti alla violenza xenofoba. Sebbene il governo abbia recentemente preso provvedimenti per la creazione di unità di polizia specializzate nell’affrontare la violenza razzista, la risposta della polizia fino a oggi è stata del tutto inadeguata. I migranti, compresi i minori e i richiedenti asilo, possono passare mesi nei centri di detenzione, a volte in condizioni che nel mese di ottobre 2012 il Commissario europeo per gli Affari interni Cecilia Malmström ha definito semplicemente terribili”. (da [url”www.redattoresociale.it”]http://www.redattoresociale.it/[/url])

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