È ormai scontro aperto tra l’ex procuratore aggiunto a Palermo Antonio Ingroia e la sua collega Ilda Boccassini. Ieri l’attacco a mezzo TgLa7 del pm milanese che aveva criticato Ingroia per essersi paragonato a Falcone. Oggi è arrivata la replica del candidato di Rivoluzione Civile, che controbbatte duro: «Ho atteso finora una smentita, invano. Siccome non è arrivata dico che l’unica a doversi vergognare è lei che, ancora in magistratura, prende parte in modo così indecente e astioso alla competizione politica manipolando le mie dichiarazioni. La prossima volta pensi e conti fino a tre prima di aprire bocca».
Continua poi l’ex magistrato: «Quanto ai suoi personali giudizi su di me non mi interessano, alle sue piccinerie siamo abituati da anni. Mi basta sapere cosa pensava di me Paolo Borsellino e cosa pensava di lei. Ogni parola in più sarebbe di troppo».
L’ex procuratore aggiunto di Palermo ha replicato a muso duro anche a Maria Falcone che lo aveva criticato sempre per il paragone col fratello con queste parole: «Rispetto la storia professionale dell’ex procuratore aggiunto di Palermo, ma la storia di Giovanni è stata del tutto diversa. E non permetto a nessuno di parlare di lui per autopromuoversi a livello politico». Ingroia ha ribattuto: «Alla signora Maria Falcone, con tutto il rispetto per il cognome che porta dico: si informi prima di parlare. Io non ho mai usato il nome di Giovanni Falcone per i voti. Lei invece si, quando si candidò per prendere il seggio al Parlamento europeo e non venne neppure eletta».