Oggi i candidati al parlamento entrano in un Cie
Top

Oggi i candidati al parlamento entrano in un Cie

Ci saranno, tra gli altri, Corradino Mineo, Ilaria Cucchi, Roberto Natale, Cecile Kyenge. L'entrata "di massa" a Ponte Galeria decisa dalla campagna LasciateCIEntrare.

Oggi i candidati al parlamento entrano in un Cie
Preroll

Desk Modifica articolo

4 Febbraio 2013 - 09.36


ATF

Non era mai accaduto, e chissà cos nel penseranno i migranti rinchiusi dentro il Centro di Identificazione e Espulsione quando il loro isolamento – per chi non l’ha mai visto il Cie è una specie di carcere di massima sicurezza, circondato da mura altissime – verrà spezzato dall’arrivo di una delegazione che “folta” è dire poco: saranno circa 40 le persone che oggi vanno a monitotate il Cie di Ponte Galeria a Roma insieme alla campagna LasciateCIEntrare.

L’iniziativa, del tutto eccezionale, perché la campagna monitora periodicamente il Cie con ingressi decisamente più contenuti e volti a registrare le condizioni all’interno dei centri, stavolta ha un significato tutto politico: aprire i cancelli e, idealmente, far vedere a tutti quelli che aspirano a sedersi in parlamento cosa sono questi luoghi.

Ci saranno infatti alcuni candidati alle elezioni legislative: Corradino Mineo, Ilaria Cucchi, Roberto Natale, Roberto Di Giovanpaolo, Cecile Kyenge, Khalid Chaouki insieme a molti giornalisti, avvocati, attivisti della società civile.

L’iniziativa, dice Gabriella Guido, portavoce della Campagna LasciateCIEntrare
“chiede ai candidati alle imminenti elezioni politiche di entrare in un Centro di Identificazione e Espulsione, conoscerne il funzionamento, parlare con i cosiddetti “ospiti” – migranti in attesa di un decreto di espulsione, e per questo trattenuti fino a 18 mesi – rendersi conto in prima persona delle condizioni di questi luoghi: per non dimenticare il tema dei Centri di identificazione e espulsione presenti in Italia, ed inserirlo nell’agenda politica del nuovo esecutivo –

Leggi anche:  Regionali: in Emilia-Romagna la sinistra sfonda mentre in Umbria c'è un testa a testa

La giornata del 4 febbraio – continua Guido – è particolarmente significativa, perché ricorre la promulgazione della Carta dei Diritti dei Migranti di Gorée e perchè è significativa la vicinanza temporale con la Giornata della Memoria del 27 gennaio, in cui anche il nostro paese si impegna a ricordare i crimini nazisti, la tragedia dell’Olocausto e la terribile persecuzione e deportazione degli ebrei in primis. Si deve avere il coraggio di riconoscere nella legge Bossi-Fini alcuni pericolosi tratti di razzismo di stato, di fronte al quale non possiamo e non vogliamo tacere – dichiara Gabriella Guido, portavoce della campagna LasciateCIEntrare – Cittadini migranti chiusi in luoghi definiti dalla Commissione Diritti Umani del Senato peggiori delle carceri, a causa di una cosiddetta detenzione amministrativa, non può che non essere riconosciuta come un discriminazione etnica e razziale.”

Ma non è finita perché questa sera, alle 20, al Teatro Ambra alla Garbatella a Roma si esibiranno artisti, attori, migranti, voci e immagini per dire no alla violazione della dignità umana che perfino un tribunale di Crotone ha recentemente confermato avvenire in questi luoghi, assolvendo tre cittadini immigrati dal reato di danneggiamento. E’ infatti “giusto” ribellarsi alle condizioni di “vita” in questi luoghi, dove viene negata e sottratta oltre la libertà anche la dignità umana.

Leggi anche:  Regionali: in Emilia-Romagna la sinistra sfonda mentre in Umbria c'è un testa a testa

Sono molti gli artisti che hanno deciso di aderire alla serata: tra gli altri Erri De Luca, Barbara Boboulova, Anita Caprioli (che la mattina entrerà con la delegazione nel CIE di Ponte Galeria), Giuseppe Cederna, Roberto Citran e il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini che leggerà la sua lettera appello “quanto deve essere grande il cimitero della mia isola ?”.

Regia dello spettacolo Andrea Segre (Io sono Li, Mare chiuso), Musica Nicola Alesini, contributi video Stefano Liberti, Gabriele Del Grande, Alexandra D’Onofrio.

Native

Articoli correlati