Le prime proposte di legge del Movimento 5 stelle in commissione Affari costituzionali riguarderanno 3 temi: l’abolizione dell’ordine dei giornalisti, l’abolizione dei finanziamenti pubblici ai giornali e il Parlamento pulito, con il limite di due mandati, l’impossibilità di candidarsi in più circoscrizioni e l’incandidabilità dei condannati”. Parola di Vito Crimi, capogruppo al Senato dei grillini. Come è noto c’è un Paese intero che sta aspettando questi provvedimenti… Anche se poi tra il dire e il fare grillino c’è di mezzo la capacità o meno di scriverlo un provvedimento legislativo. Ma perché sottilizzare, torniamo al punto. A parte il terzo dei tre, gli altri due, vuoi o non vuoi, invece di innovarla la democrazia finiscono per strozzarla. Cominciare dai giornalisti tutti e da quelli che vivono di stipendio in parte con soldi erogati dallo Stato.
C’è la ressa fuori dai palazzi del potere per leggi del genere. Non c’è un Paese da raddrizzare dalle fondamenta, no. Si può iniziare in questo marasma anche dall’antibagno, così tanto per dare un abbellimento stravagante, quella porcellana di Limoges che proprio mancava. Siano avvertiti i lettori, stiamo nel campo della demagogia spinta. Su tutti e due i temi. Si raccontino i danni morali e materiali dell’ordine dei giornalisti prima di metterlo tra le emergenze nazionali, anche se non lo diciamo per fare una difesa d’ufficio ma solo per indicare una scala di priorità. Sul secondo punto la demagogia grillina è colossale. I Cinque Stelle devono spiegare meglio. Cosa significa abolire i finanziamenti pubblici ai giornali? Toccarli tutti o soli quelli di partito? Attendiamo doverose spiegazioni, ma anche un elenco più credibile di priorità. Magari una mezza idea sulla legge elettorale, vista la commissione in questione, no?
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