Facebook, a seguito di una rogatoria negli Usa richiesta dal gup di Milano Andrea Salemme, ha aperto i server in California per fornire ai magistrati il contenuto di chat intercorse tra un presunto pedofilo e decine di bambine. Emerge dalle motivazioni della sentenza con cui l’uomo è stato condannato per l’adescamento di tre ragazzine. Si tratta, da quanto si è saputo da ambienti giudiziari, della prima volta che Facebook, interpellata dalla magistratura italiana, dà accesso ai propri server centrali in California per andare a recuperare il contenuto delle chat del famoso social network.
Lo scorso 20 marzo, Gianluca Mascherpa, 50 anni, allenatore di volley femminile nel Milanese, era stato condannato a 11 anni e 4 mesi di carcere perché, secondo l’accusa formulata dal pm di Milano Giovanni Polizzi, avrebbe usato un falso nickname su Facebook per portare avanti relazioni “sentimentali virtuali” con numerose ragazzine (tre sono quelle indicate nel capo di imputazione), anche minori di 14 anni, inducendole a spogliarsi e compiere atti sessuali davanti alla webcam.
Nelle motivazioni del giudice Salemme, appena depositate, emerge però che lo stesso gup, non soddisfatto delle indagini degli inquirenti, nel corso del processo con rito abbreviato ha prima disposto una perizia informatica e ha poi inoltrato una “richiesta rogatoriale (…) all’Autorità giudiziaria statunitense, per il tramite del Ministero della Giustizia, con parallelo interessamento del magistrato di collegamento sedente presso l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America a Roma”.
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