«Come sarebbe la Sicilia, come sarebbe Palermo se quel sei gennaio il piombo politico-mafioso non avesse fermato Piersanti Mattarella? Pensate quanto Palermo e la Sicilia sarebbero migliori se quella esperienza umana e politica non fosse stata fermata da quei pezzi dello Stato e della politica che decisero la morte di Piersanti». Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando, commosso, durante la cerimonia in comune, assieme al presidente della Camera Laura Boldrini, dive e’ stata scoperta una lapide, alla presenza dei familiari dell’ex presidente della Regione siciliana, assassinato 33 anni fa.
«Io so che l’uccisione di Mattarella non sarebbe stata possibile senza il consenso della corrente andreottiana della Dc, senza il consenso dei Salvo e di Ciancimino. Lo so, ma non ho le prove – ha affermato Orlando – Lo so e rivendico il mio diritto e il mio dovere di dirlo anche se non ho le prove. Piersanti è stato un vero professionista dell’antimafia perché ha unito alla tensione etica e morale la competenza tecnica e la visione politica. Di professionisti dell’antimafia come lui la Sicilia ha ancora bisogno».
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