Domattina alle 04.06 (ora italiana), dallo spazioporto dell’ESA a Kourou, nella Guyana Francese, ci sarà il primo volo commerciale di Vega, il lanciatore spaziale italiano del gruppo Avio. Scopo della missione è la messa in orbita di tre satelliti destinati all’osservazione della terra e alla ricerca scientifica. Il volo durerà 9000 secondi e ci saranno cinque riaccensioni del modulo AVUM. Per la prima volta sarà usato esclusivamente il software di volo sviluppato interamente in Italia da ELV (società 70% Avio, 30% ASI) e altre aziende italiane. Vega sorvolerà trenta Paesi e compirà un’orbita in senso contrario al moto terrestre.
L’altra novità del lancio sarà la qualifica in volo di un nuovo “multipayload system”, sistema sviluppato insieme con la società Spagnola CASA (Gruppo Astrium) in grado di rilasciare in orbita due satelliti di grandi dimensioni. Sarà un importante verifica della capacità del lanciatore nei lanci multipli su orbite differenti.
Vega è il lanciatore europeo sviluppato in ambito ESA (Agenzia Spaziale Europea) per trasferire in orbita bassa (700 km) satelliti fino a 1500 Kg per usi istituzionali e scientifici, osservazione della Terra, monitoraggio dell’ambiente. La produzione di Vega è realizzata per il 65 per cento negli stabilimenti del gruppo a Colleferro (Roma).
I tre satelliti della missione Vega:
Proba V
Nell’ambito dei lanci istituzionali europei, Proba V è il primo satellite portato in orbita da Vega. E’ stato sviluppato in ambito ESA per lo studio della vegetazione terrestre (la V sta per Vegetation). A bordo del satellite c’è una versione di massa ridotta della strumentazione a bordo dei satelliti SPOT, che forniscono quotidianamente una visione della crescita globale della vegetazione sulla Terra. Proba V è dotato di una differente strumentazione rispetto ai suoi predecessori. Questo gli permette di svolgere contemporaneamente una missione operativa e sperimentale, progettata a servizio della comunità. Lo scopo è di mantenere valido e aggiornato il database sulla vegetazione una volta che le missioni SPOT saranno portate a termine. La Proba-V ESA satellite è stato costruito da QinetiQ Spazio Belgio
VNREDSat 1A
Satellite del governo vietnamita, nato allo scopo di monitorare e studiare gli effetti del cambiamento climatico. Porta a bordo una tecnologia idonea a prevenire le catastrofi naturali e a ottimizzare la gestione delle risorse naturali. Il VNREDSat è un satellite ottico in grado di catturare immagini con una risoluzione di 2,5 metri. Vega lo inietterà come “passeggero secondario” in un’orbita sincrona a 660 km (con inclinazione di 98,13°). VNREDSat-1 è stato costruito da Astrium per conto dell’Accademia di Scienze e Tecnologie del Vietnam.
ESTCube-1
E’ il primo satellite costruito in Estonia da parte di studenti provenienti dalla Tartu University, dalla Estonian Aviation Academy, dalla Tallinn University of Technology e dalla University of Life Sciences. Il satellite è stato sviluppato in collaborazione con il Finnish Meteorological Institute e il German Space Center (DLR). La sua missione principale è quella di testare la potenza propulsiva della vela solare, una nuova tecnologia di propulsione spaziale che potrebbe rivoluzionare il trasporto all’interno del sistema solare. Il progetto sarà utilizzato anche per costruire le infrastrutture per i futuri progetti spaziali dell’Estonia e per formare nuovi ingegneri spaziali. Il satellite è un CubeSat di dimensioni 10 x 10 x 10 cm e pesa 1,33 kg. ESTCube-1 è stato costruito da e per l’Università di Tartu, in Estonia.
Vega in pillole
– È alto 30 metri, con una circonferenza massima di 3 metri, al decollo pesa più di 136 tonnellate. I primi tre motori, una volta accesi, spingono il lanciatore fino all’esaurimento del propellente solido, senza poter essere spenti. Il quarto motore del Vega – cioè l’AVUM – può invece essere spento e riacceso fino a 5 volte. Questo è necessario per guidare l’AVUM nella giusta direzione e collocare i satelliti in orbita con un’approssimazione di pochi metri.
Vega può trasportare satelliti fino a un peso totale di 1.500 Kg e li colloca a un’altezza compresa tra i 160 e i 2.000 chilometri dalla superficie terrestre. Raggiunge l’orbita di destinazione facendo quasi un giro completo della Terra in poco più di un’ora.
Fonte: gruppo Avio
Se vuoi leggere l’articolo con tutti i link clicca qui.
Twitter: @pinobruno