Ora i grillini potranno parlare (ma sotto controllo)
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Ora i grillini potranno parlare (ma sotto controllo)

I deputati de M5s hanno ricevuto una mail dallo staff della comunicazione del partito con tutte le direttive per poter rilasciare interviste.

Ora i grillini potranno parlare (ma sotto controllo)
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21 Maggio 2013 - 20.51


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I deputati 5 stelle potranno rilasciare interviste ma non a giornalisti già catalogati come «inaffidabili» o «in mala fede».

In ogni caso, tutto questo avverrà sotto lo sguardo attento del gruppo comunicazione 5 stelle che vigilerà sul modus operandi dei deputati grillini intensificando la sua presenza in transatlantico e nell’atrio di Montecitorio.

Sono queste le nuove “direttive” dello staff comunicazione scritte nero su bianco in una mail che i deputati M5S (ma non i senatori) hanno ricevuto, secondo quanto si apprende, ieri sera. Un vero e proprio giro di vite sul fronte della comunicazione. La mail inaugura la cosiddetta “Fase 2” della strategia comunicativa dopo «i diversi problemi sorti».

Tutto questo, precisa la mail, «non per un’esigenza di controllo ma a garanzia dei deputati». Tra i deputati 5 stelle, però, secondo quanto si apprende, la reazione non è positiva e alcuni manifestano «perplessità».

Nella mail dello staff, inviata ai deputati 5 stelle, sul fronte delle interviste si legge: «dopo diversi problemi sorti in proposito intensificheremo la presenza dei componenti del gruppo comunicazione in transatlantico e nell’atrio del palazzo. Non per un’esigenza di controllo ma a garanzia dei deputati. Invitiamo tutti – prosegue la mail – a rilasciare le interviste nella stanza grande del gruppo comunicazione dopo essersi messi in contatto con uno dei componenti. Oltre l’aspetto psicologico del “giocare in casa” – viene evidenziato nella stessa mail – sarà possibile registrare le interviste per ovviare così ai tanti problemi sorti in merito. Invitiamo tutti a declinare le richieste di giornalisti che si sono già dimostrati inaffidabili se non, addirittura, in mala fede».

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Sulla strategia di comunicazione, poi, vengono presi in considerazione diversi aspetti. Intanto, viene sottolineato che «il gruppo comunicazione si è accreditato presso i media» e che è stato «raggiunto l’obiettivo minimo di copertura mediatica».Anche se si mette in risalto il fatto che ci sia «grande concentrazione su temi» che vengono definiti «correlati» come «diaria, dissenso, gossip» e «pochissima concentrazione su contenuti e proposte dei deputati».

Per questo motivo, nasce quindi la “Fase 2”: «Constatata la grande difficoltà a far percepire all’esterno – si legge ancora nella mail – il lavoro dei deputati» la risposta però che viene «da un’attenta analisi» è che «il Movimento proponendosi come antisistemico non può che scontrarsi contro il sistema dei media, almeno per quanto concerne quelli tradizionali». Da qui, la volontà di seguire due binari: quello tradizionale e quello di dare «ampia eco alle iniziative di denunce del Movimento. Tramite il lavoro dei parlamentari e con contatto costante col gruppo comunicazione – prosegue la mail – si possono produrre inchieste da diffondere. L’effetto che si vuole ottenere è quello di anticipare i temi sviluppati dalla stampa e provare a generare un effetto traino».

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«La soluzione ottimale sarebbe – scrive ancora lo staff della comunicazione – la creazione di un portale di matrice giornalistica in cui far confluire tutti i contenuti»

Altra novità della quale parla la mail è la creazione dell’Hashtag “per saperlo” «che da twitter informerà tutti i deputati sulle “hot news”, le notizie principali della giornata.

Sotto il titolo “Linee guida”, infine, la mail sttolinea che, con l’avvio delle commissioni permanenti, cambia l’organizzazione del gruppo per dare più risalto ai contenuti e al lavoro dei deputati. E per questo sono state create figure di riferimento per aree tematiche, legate alle commissioni.

I deputati hanno letto la mail – così raccontano – con stupore ma soprattutto «perplessità».

«Ma anche tu l’hai ricevuta?»si sono chiesti l’un l’altro i deputati a Montecitorio. Uno di loro ha manifestato tutto il suo disappunto: «Questi (riferendosi al gruppo comunicazione, ndr) non sanno proprio di che cosa stanno parlando e con chi. Pensano che siamo dei “pupi”.. Ma qui si cresce in fretta…». Qualcuno è rimasto intimorito? Un deputato lo nega in modo assoluto: «A me viene da ridere ormai.. Ma non mi sembra di aver visto in giro deputati intimoriti».

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La mail, tra l’altro, è stata inviata soltanto ai deputati. I senatori 5 stelle, interpellati sulla questione, hanno controllato telefonini e ipad e non hanno trovato traccia di mail sulla “Fase 2”.

Evidentemente – racconta un senatore – c’è un problema alla Camera, forse perchè loro sono di più». I senatori grillini mostrano meno diffidenza nei confronti dei giornalisti anche perché gli argomenti su cui rispondere sono quelli politici, oggi ad esempio la proposta Pdl sul concorso esterno in associazione mafiosa.

E su possibili riunioni congiunte, di deputati e senatori, uno di loro fa notare che adesso che il calendario è così fitto che c’è meno tempo per «deliziarci con assemblee infinite».

L’auspicio è che se ne faccia una al mese.

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