«Nei pastori e nei fedeli ci sono difetti, imperfezioni e peccati: anche il Papa ne ha e ne ha tanti…». È quasi una confessione in pubblico quella fatta da Francesco all’udienza generale dal sagrato della basilica di San Pietro davanti a oltre 90mila fedeli.
Poi Bergoglio ha aggiunto «Il bello è che quando noi ci accorgiamo di essere peccatori, troviamo la misericordia di Dio, che sempre perdona e ci riceve nel suo amore».
«La Chiesa non è un’organizzazione nata da un accordo di alcune persone, ma è opera di Dio» ha continuato Papa Francesco, che si è chiesto «Qual è il progetto di Dio? Fare di tutti noi un’unica famiglia di suoi figli, in cui ciascuno lo senta vicino e si senta amato da Lui. In questo grande disegno trova le sue radici la Chiesa, che nasce proprio da questo progetto di amore che si realizza progressivamente nella storia».
Il Papa ha spiegato che «la Chiesa nasce dal desiderio di Dio di chiamare tutti gli uomini alla comunione con Lui, alla sua amicizia, a partecipare come suoi figli nella sua stessa vita divina».
«La stessa parola Chiesa, dal greco “ecclesia” – ha ricordato Bergoglio – significa convocazione: Dio ci convoca, ci spinge a uscire dall’individualismo, dalla tendenza a chiuderci in noi stessi e ci chiama a far parte della sua famiglia; una chiamata che ha origine nella stessa creazione».
”Dio ci ha creati perché viviamo in una relazione di profonda amicizia con Lui. Anche quando il peccato ha rotto questa relazione con Lui, con gli altri e con il creato, Dio non ci abbandona. Tutta la storia della salvezza – ha concluso Francesco – è la storia di Dio che cerca l’uomo e lo accoglie offrendogli il suo amore».
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