Minetti story: dall'amore a culo flaccido, andata e ritorno
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Minetti story: dall'amore a culo flaccido, andata e ritorno

L'ex consigliera in aula parla di amore vero e sincero. Peccato che in alcune intercettazioni definiva Mister B. un vecchio che l'ha messa nei guai. Qual è la vera Minetti?<br>

Minetti story: dall'amore a culo flaccido, andata e ritorno
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7 Giugno 2013 - 15.07


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«Ho amato Berlusconi di amore vero e non ho mai invitato nessuno alle sue feste» Queste le parole che Nicole Minetti, ex consigliere regionale della Regione Lombardia, ha pronunciato davanti ai giudici del Tribunale di Milano durante l’udienza di oggi sul processo Ruby bis. Parla di un sentimento “vero e sincero”, un rapporto “sempre considerato esclusivo” con Silvio Berlusconi.

Minetti ha reso le sue dichiarazioni spontanee ribadendo più volte la sua estraneità ai fatti (con Lele Mora ed Emilio Fede è accusata di induzione e favoreggiamento alla prostituzione anche minorile) e che anche dopo la fine del rapporto il legame continuò a «essere di straordinario affetto e grandissima amicizia». Insomma un racconto quasi idilliaco se non ci fossero agli atti anche le intercettazioni della stessa Minetti, rese pubbliche poco più di un anno fa, in cui definiva il Cavaliere «un pezzo di m… Si sta comportando da pezzo di m… pur di salvare il suo c… flaccido…».

Qualcosa non va. I conti non tornano. Sembra quasi che ci siano due Nicole Minetti e due versioni diverse della stessa storia. Il tutto risale al gennaio del 2010, quando la Minetti si sfogava con la sua segretaria Clotide Strada parlando al telefono senza freni, volendosi quasi vendicare per essere stata «tirata in mezzo ai casini…».

L’ex consigliere regionale confessa infuriata alla Strada «gli ho parato il culo flaccido … e non si può permettere di fare così». Nicole appare anche amareggiata per il fatto che il leader non la chiama più, non si fa più sentire. E poi sms e altre telefonate: «Mi ha rovinato la vita. È un vecchio»; litigi su passaggi di case («Amò, ma è serio che alla Fico ha regalato la casa? Amò, se è vero, ti giuro che scateno l’inferno»; «a febbraio è pronto il vostro trilocale»). E poi la sfuriata nei confronti dell’ex premier perché le avrebbe impedito anche di denunciare Paolo Guzzanti, giornalista senatore Pdl a un certo punto entrato in collisione con il partito, autore del libro “Mignottocrazia” che dedica un intero capitolo alla vicenda Ruby e alla Minetti.

Sembrerebbe proprio una love story travagliata quella tra i due: prima si amano, poi si lasciano, lui la “mette in mezzo ai casini”, lei quasi quasi pensa di passare al Carroccio per vendetta (accettando la corte politica di del consigliere Davide Boni). Resta da capire adesso chi è la vera Minetti? Quella delle intercettazioni o quella di oggi in aula davanti ai giudici?

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