I giudici della quinta sezione penale della Cassazione hanno confermato le sette condanne e le quattro assoluzioni per le violenze nella caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova del 2001. Condannati sia agenti che medici. I giudici hanno però assolto altri imputati delle forze dell’ordine, i cui reati erano prescritti: Doria, Franco, Trascio e Talu. I condannati sono l’assistente capo della polizia Luigi Pigozzi (3 anni e 2 mesi), che divaricò le dita delle mano di un detenuto fino a strappare la carne; gli agenti di polizia penitenziaria Marcello Mulas e Michele Colucci Sabia (1 anno) e il medico Sonia Sciandra. Pene confermate a un anno per gli ispettori della polizia Matilde Arecco, Mario Turco e Paolo Ubaldi che avevano rinunciato alla prescrizione.
La storia. Nella caserma di Bolzaneto, durante il G8 nel capoluogo ligure (tra il 19 e il 22 luglio del 2001). Vi furono portate 240 persone, secondo i dati ufficiali, oltre 500 secondo i testimoni. Quasi tutte denunciarono percosse o torture di tipo psicologico. Ragazzi e ragazze furono umiliati, costretti a restare immobili in piedi, senza poter andare in bagno.
Il reato di tortura La Cassazione ha bocciato il ricorso della Procura di Genova che chiedeva di contestare agli imputati il reato di tortura, evitando così le prescrizioni.Ma questo reato non è contemplato dal nostro ordinamento.