Il ministro della Difesa Mario Mauro, dopo le criticate dichiarazioni delle ultime settimane sugli F35, fa parlare di sé per le parole pronunciate su i due fucilieri, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre: “Come ministro mi consenta di essere più fiducioso di lei”. Così Mauro ha risposto ad un cronista sulla possibilità che, chiuso il dibattimento in India, i due marò possano scontare la pena in Italia. Il ministro lo ha detto dopo aver incontrato stamani i familiari dei due militari nella caserma Carlotto di Brindisi, dove sono di stanza Latorre e Girone.
“È un impegno prioritario del Governo che non potrà considerare conclusa la propria missione se non avrà risolto questo caso”, ha proseguito Mauro. “Il presidente Letta – ha ricordato Mauro – nel discorso di esordio alle Camere, ha ricordato a tutti che è impegno del Governo risolvere questo caso e su questo ha chiesto la fiducia. È una missione del Governo, né più, né meno. Anzi, forse, più di ogni altra cosa e di ogni altro provvedimento”. “Non sarà conclusa la missione di questo Governo – ha concluso – fin quando non sarà risolto questo caso”.
Fdi: quale pena? Non è neanche cominciato il processo – Dura la replica di Fratelli D’Italia: “La speranza del ministro della Difesa Mario Mauro che i due marò ancora prigionieri in India possano scontare la pena in Italia ci lascia interdetti: di che pena parla se non è neanche iniziato il processo? O forse il governo italiano ha gia’ deciso che sono colpevoli e condannati? Ci auguriamo che il ministro sia stato frainteso o che sia stata mal riportata una sua dichiarazione altrimenti l’unica condanna senza appello sarebbe quella che meriterebbe anche questo governo che come il precedente non vuole affrontare la questione come prioritaria per la dignit nazionale”.
La precisazione del ministro – Il portavoce del ministro corre subito ai ripari precisando che “il ministro della Difesa Mario Mauro non ha pronunciato né oggi né mai una sola parola nel merito della vicenda giudiziaria e del processo ai fucilieri di Marina Latorre e Girone. Oggi ha ribadito che la soluzione della vicenda è una priorità del governo dicendosi più fiducioso del giornalista che poneva le domande”.
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