«Ciò che ricordo e che più mi colpì di Ligresti era la sua concezione del ruolo della politica. “Voi dateci i permessi e in tempi brevi”, sosteneva l’imprenditore, “che al resto, a fare girare l’economia, ci pensiamo noi”».
Lo ha scritto su Facebook Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, parlando di un suo passato incontro con Salvatore Ligresti. «Insomma – ha aggiunto – la politica e lo Stato come un grande “permessificio” pronto a rispondere a comando alle sue richieste».
Rossi spiega di averlo incontrato «perché volevo impedire che aprisse a Firenze una clinica privata che avrebbe finito soltanto per sottrarre risorse e professionisti dalla sanità pubblica. La clinica poi aprì ma non è riuscita mai a decollare anche grazie alla linea di rigore tenuta dalla Regione e dalla Università e condivisa con i medici e i chirurghi di Careggi e degli ospedali fiorentini. Ora sono in corso trattative con la nuova proprietà per salvare l’occupazione e inserire il patrimonio tecnologico della clinica nella programmazione sanitaria pubblica».
Secondo Rossi «Ligresti non era neppure sfiorato dall’idea che la politica potesse valutare, scegliere in base a criteri e valori sociali e ambientali e potesse addirittura pretendere di decidere e far valere l’interesse generale. Purtroppo queste sue convinzioni sono state per tanti anni confermate dai comportamenti concreti di una politica spesso priva di autonoma e di visione e pronta a genuflettersi di fronte agli interessi dei potenti».
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