Sesso in cambio di una casa popolare: arrestato un assessore a Chieti
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Sesso in cambio di una casa popolare: arrestato un assessore a Chieti

Ivo D'Agostino è accusato di concussione, tentata concussione e violenza sessuale, nell'inchiesta sull'assegnazione degli alloggi. Ora è agli arresti domiciliari.

Sesso in cambio di una casa popolare: arrestato un assessore a Chieti
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30 Luglio 2013 - 11.35


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Avrebbe chiesto prestazioni sessuali in cambio dell’assegnazione di alloggi popolari: protagonista della vicenda l’assessore alla sanità, politiche della casa e protezione civile del Comune di Chieti, Ivo D’Agostino, di 54 anni, dell’Udc, posto agli arresti domiciliari dagli uomini della Squadra Mobile locale in esecuzione di un ordine di custodia cautelare emesso dal gip del Tribunale di Chieti, Paolo Di Geronimo, su richiesta del pm Lucia Campo. L’uomo è accusato di concussione, tentata concussione e violenza sessuale.

«Nella mattinata odierna – ha dichiarato il sindaco Umberto Di Primio – venuto a conoscenza del provvedimento cautelare notificato all’Assessore Ivo D’Agostino, sentiti la Giunta ed i Capigruppo consiliari di maggioranza, ho firmato un decreto con il quale ho avocato a me tutte le deleghe dell’Assessore D’Agostino, coinvolto nell’inchiesta di cui è titolare la Procura della Repubblica di Chieti.

In attesa di conoscere meglio i fatti, ribadisco estrema fiducia nell’operato della Magistratura, auspico che possa essere fatta piena luce sulla vicenda e mi aspetto che l’assessore D’Agostino possa dimostrare la sua estraneità a quanto gli viene contestato».

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L’operazione è stata denominata “Sex for house”. I particolari sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa dal questore di Chieti, Filippo Barboso, dal dirigente della squadra mobile, Francesco Costantini.

A dare il via alle indagini la denuncia presentata lo scorso 6 giugno da una delle vittime, di nazionalità caraibica, la quale si era recata presso l’assessorato alle poltitiche per la casa in cerca di un alloggio. L’assessore ne avrebbe in seguito approfittato dello stato di necessità della donna per carpirne favori sessuali.

Altre quattro donne, tutte giovani ed avvenenti, sono state poi rintracciate dagli uomini della mobile, grazie anche alla collaborazione del responsabile della locale Caritas. Si tratta di una rumena, di una polacca e di due cittadine italiane, tutte estremamente bisognose, le quali, dopo un’iniziale timore, hanno ammesso di essere state vittime dello stesso modus operandi da parte dell’assessore.

Gli episodi si sarebbero verificati in un arco temporale che va dal novembre 2011 a poche settimane fa. La misura cautelare agli arresti domiciliari è stata firmata dal gip del tribunale di Chieti, Paolo Di Geronimo, su richiesta del pubblico ministero Lucia Campo la quale aveva chiesto la custodia cautelare in carcere.

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