Aveva 27 anni. In nove anni aveva tentato altre quattro volte a lasciare il suo tormentato e povero Egitto per raggiungere l’Europa. Fatale il quinto tentativo.
Il giovane egiziano era sul barcone naufragato sulla spiaggia di Catania, uno dei sei morti. Non era conosciuto dai suoi compagni di avventura e di sventura. Al suo nome e alla sua storia si è arrivati spulciando gli esami dattiloscopici e l’archivio del ministero dell’Interno. Si è scoperto così che il ragazzo senza vita era al suo quinto tentativo. Ci aveva provato, ma ben quattro volte era stato rimpatriato.
Il primo tentativo, nel 2004, l’ultimo lo scorso aprile. La prima volta era sbarcato a Siracusa. Poi, era stato preso a Biella, quindi a Siderno. Sempre espulso, mai gettata la spugna. Del resto, difficile restare sotto il cielo plumbeo del Cairo: futuro nero e presente di fame. Valeva la pena tentare una quinta volta. Chissà, potrebbe essere la volta buona, avrà pensato il ragazzo. Non è stato così: partita chiusa.
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