L'avvocato assassino confessa: ho commesso un'oscenità
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L'avvocato assassino confessa: ho commesso un'oscenità

Primo interrogatorio di Vittorio Ciccolini il penalista arrestato ieri a Verona per aver ucciso Lucia Bellucci, la sua ex fidanzata.

L'avvocato assassino confessa: ho commesso un'oscenità
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13 Agosto 2013 - 17.29


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«Lui ha confessato ed ha usato un termine molto preciso: ho commesso un’oscenità». A dichiararlo è stato Guariente Guarienti, uno dei due difensori di Vittorio Ciccolini, il penalista 45enne arrestato ieri a Verona dai Carabinieri con l’accusa di avere ucciso la sua ex fidanzata, Lucia Bellucci, omicidio compiuto al termine di una cena in Trentino.

Ciccolini è assistito anche dall’avvocato Fabio Porta, due colleghi dello studio legale in cui lavorava a Verona: giovedì scorso la sua ultima causa in tribunale, un processo per direttissima in cui ha difeso un ragazzo accusato di furto. «Questo per noi è un dramma – ha spiegato Guarienti – a tutto avremmo pensato, fuorché di arrivare a questo».

«Vittorio – ha aggiunto il legale è sempre stata una persona tranquilla. Per carità, spirito tormentato, però uomo tutt’altro che portato alla violenza: non credo che in tutta la sua vita abbia mai colpito qualcuno nemmeno con uno schiaffo». «Quindi – ha sottolineato Guarienti – si può comprendere il dramma che lui stava vivendo interiormente, ma che questo sfociasse in quello che noi riteniamo un momento di follia, fino a portarlo a uccidere, è sconvolgente».
«Il nostro pensiero – ha concluso – va a questa povera ragazza, che ci fa una grandissima pena: Vittorio Ciccolini ha rovinato definitivamente una persona ed ha rovinato la sua vita per il prossimo futuro».

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Le parole di Ciccolini – «Se avessi voluto scappare non sarei tornato a Verona e non sarei certo rimasto in zona» ha confidato Ciccolini ai suoi avvocati, che ieri sera lo hanno assistito durante il primo interrogatorio alla Procura di Trento. «In un primo momento – ha spiegato Guariente Guarienti, uno dei suoi due difensori – Ciccolini non voleva parlare, si riservava di rispondere quando sarebbe stato piu’ tranquillo. Ha detto di non dormire da due notti e di avere le idee molto confuse». «Poi – ha aggiunto il legale – grazie ad un pubblico ministero molto gentile, capace e corretto, si è indotto a parlare ed ha raccontato a grandi linee quello che ha fatto». «Ma ci aspettiamo precisazioni, domani, quando ci sarà l’interrogatorio per la convalida del fermo davanti al giudice per le indagini preliminari» ha concluso Guarienti.

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