Zurigo si attrezza con i box del sesso per rendere più sicura la prostituzione da strada, ma le prostiture si sono già lamentate: temono un calo dei guadagni e una violazione della privacy dei loro clienti.
Dalle 19 di questa sera intanto i quattro garage attrezzati per il sesso in auto a pagamento apriranno i battenti ai primi avventori. La zona è un terreno nel quartiere di Altstetten che costeggia l’imbocco dell’autostrada in direzione di Berna, a disposizione da questa sera per le circa 40 prostitute del marciapiede di Sihlquai. La loro presenza, in un paese dove bisogna ricordarlo la prostituzione è legale dal 1942, i drive-in del sesso saranno segnalati addirittura da un ombrello rosso, simbolo utilizzato nell’Europa dell’est per segnalare la prostituzione da strada.
L’area sarà aperta dalle 19 di sera alle 5 di mattina e prevede anche un percorso per contattare le ragazze e mettersi d’accordo sul prezzo. Tra le attrezzature a disposizione i servizi igienici, due spazi al coperto, e anche un campanello di allarme per segnalare soprusi e violenze. E mentre la notizia fa il giro del mondo che pensa a copiare l’esperienza svizzera, le prostitute locali mostrano il loro malcontento.
“Al Sihlquai i clienti vengono a prenderci e ci portano a casa pagandoci a volte tutta la notte” ha lamentato una lucciola spiegando che inoltre i molti clienti temono che i box non siano altrettanto discreti che la semplice macchina imboscata. “Molti di loro temono ora che la polizia possa avere il controllo delle targhe delle auto che entrano nel parcheggio del sesso”.
La vicenda potrebbe essere imitata anche in Italia. Qualche giorno fa il [url”sindaco di Montesilvano”]http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=47895&typeb=0&Garage-del-sesso-li-vuole-anche-il-sindaco-di-montesilvano[/url], in provincia di Pescara, ha dichiarato di voler “studiare se ci sono scuciture nelle norme nazionali per istituire i garage del sesso a Montesilvano”.