Ogni giorno oltre 2mila bambini e ragazzi sotto i 18 anni nel mondo muoiono per un incidente prevenibile. Lo ha ricordato l’Oms, nel suo “World report on child injury prevention” pubblicato oggi sul sito.
Metà dei 2270 morti quotidiani, spiega il documento, è vittima di un incidente stradale o di annegamento, mentre a seguire nelle prime cinque cause ci sono le cadute, le ustioni e l’avvelenamento. Ai morti si aggiungono decine di milioni di bambini che ogni anno finiscono all’ospedale per questi motivi, e spesso riportano danni permanenti.
«Quando un bambino raggiunge i cinque anni – hanno spiegato gli autori – gli infortuni non intenzionali sono la minaccia maggiore alla loro sopravvivenza, oltre che la maggior causa di disabilità, e possono avere un grande impatto su tutti gli aspetti della loro vita, dalle relazioni all’apprendimento al gioco».
In Europa nel 2004, ultimo anno preso in considerazione, i morti sotto i 18 anni per incidenti sono stati 42mila, circa 115 al giorno, ma la mortalità nei paesi a basso e medio reddito è tripla rispetto a quelli ad alto reddito. L’Italia ha circa 10 morti ogni 100mila abitanti l’anno in questa categoria, un valore abbastanza simile agli altri paesi occidentali e molto inferiore a quello della Russia, che fa parte della regione europea dell’Oms, che ne ha quasi 35.
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