È stata depositata pochi minuti fa la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset con le motivazioni per cui i giudici della Suprema Corte hanno confermato la condanna per Silvio Berlusconi.
La Cassazione nella motivazioni della sentenza Mediaset, confermando le impostazioni dei giudici di merito, ha scritto che «Silvio Berlusconi fu ideatore del meccanismo del giro dei diritti che a distanza di anni continuava a produrre effetti (illeciti) di riduzione fiscale per le aziende a lui facenti capo in vario modo».
Berlusconi, «conoscendo perfettamente il meccanismo, ha lasciato che tutto proseguisse inalterato – si legge nella sentenza – mantenendo nelle posizione strategiche i soggetti dal lui scelti e che continuavano a occuparsi della gestione in modo da consentire la perdurante lievitazione dei costi di Mediaset a fini di evasione fiscale».
Per i giudici, c’é «l’assoluta inverosimiglianza dell’ipotesi alternativa che vorrebbe tratteggiare una sorta di colossale truffa ordita per anni ai danni di Berlusconi” “da parte dei personaggi da lui scelti e mantenuti nel corso degli anni in posizioni strategiche». I personaggi chiave della vicenda Mediaset – si legge – sono stati «mantenuti sostanzialmente nelle posizioni cruciali anche dopo la dismissione delle cariche sociali da parte di Berlusconi e in continuativo contatto diretto con lui». Per cui «la mancanza in capo a Berlusconi di poteri gestori e di posizione di garanzia nella società non è dato ostativo al riconoscimento della sua responsabilità».
I giudici della Suprema Corte hanno sottolineato anche come questi ultimi «attraverso l’analisi del cosiddetto “giro dei diritti” ne hanno individuato le caratteristiche di meccanismo riservato direttamente promanante in origine da Berlusconi e avente, sin dal principio, valenza strategia per l’intero apparato dell’impresa a lui facente capo». Sempre rifacendosi ai giudici di merito la Suprema Corte ripercorre il meccanismo illecito, «un gioco di specchi sistematico» relativo all’acquisizione dei diritti tv, che «rifletteva una serie di passaggi privi di giustificazione commerciale». E «ad ogni passaggio, la lievitazione di costi era (a dir poco) imponente».
Le motivazioni della sentenza che ha condannato a 4 anni di reclusione Silvio Berlusconi sono state firmate da tutti i giudici del collegio della sezione feriale della Cassazione. Normalmente a firmare le motivazioni è il presidente del collegio e il relatore. In questo caso nelle motivazioni depositate questa mattina, appaiono come giudici estensori, oltre il presidente Antonio Esposito, anche tutti i componenti del collegio: Amedeo Franco, Claudio D’Isa, Ercole Aprile, Giuseppe De Marzo.
Intanto il Procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo, ha definito «prive di qualsiasi fondamento» notizie di stampa su un ordine di custodia per Berlusconi giacente nei cassetti della procura, da eseguire in caso di decadenza da senatore. «Non c’è e, per rispetto della legge, non potrebbe esserci»,ha detto Colangelo
Lo scorso 1 agosto i giudici della sezione feriale della Cassazione, presieduta da Antonio Esposito, hanno emesso il loro verdetto: confermate le condanne per frode fiscale a carico di Silvio Berlusconi e degli altri tre imputati del processo Mediaset, gli ex dirigenti di Mediaset Daniele Lorenzano e Gabriella Galetto e il produttore cinematografico Frank Agrama. Resta dunque la condanna a quattro anni di reclusione per Berlusconi: tre anni coperti da indulto, l’anno residuo da scontare ai domiciliari o con l’affidamento ai servizi sociali.
Il 9 settembre la Giunta per le elezioni e per le immunità dovrà decidere sulla decadenza da senatore di Berlusconi.
Per leggere le motivazioni in Pdf clicca sull’immagine.
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