Il vescovo di Saluzzo: non siamo una città satanica
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Il vescovo di Saluzzo: non siamo una città satanica

Dopo lo scandalo del sesso con le allieve parla monsignor Giuseppe Guerrini: qui il male esiste, ma come in tutte le altre città.

Il vescovo di Saluzzo: non siamo una città satanica
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30 Agosto 2013 - 16.49


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“Saluzzo sarà forse una città peccatrice, ma come tutte le altre. Non vedo proprio una citta’ satanica”. Queste le parole di Giuseppe Guerrini, vescovo della cittadina del Cuneese in cui è scoppiato lo scandalo del professore accusato di fare sesso con due sue allieve.

Il suo nome è stato fatto anche nell’ambito di un’altra inchiesta su giovani che si era suicidate nel 2004, sospettate di far parte di sette sataniche. Per il vescovo Guerrini, la vicenda del docente “sta generando incredulità nella popolazione”.

Ma il prelato esclude che vi sia stata una escalation di suicidi tra i ragazzi dovuti a sette sataniche. “Quello che mi preoccupa è la mancanza di speranza, di sogni e di ideali tra i giovani. Per il resto, credo al peccato originale, nel senso del mistero del male. E in questa realtà il male esiste, ma come in tutte le altre”.

Guerrini contesta coloro che hanno diffuso le voci di satanismo a Saluzzo. “Su questo punto è stato sollevato un polverone. Parliamo di tre suicidi avvenuti in anni diversi, in Comuni diversi, di giovani che frequentavano scuole diverse. Che nei ragazzi ci sia curiosità sul tema del satanismo può accadere ovunque e non escludo che anche qui sia così. Ma se prendiamo qualsiasi paese in Italia o del mondo è lo stesso. Purtroppo, l’incidenza dei suicidi tra i giovani è un problema serio”.

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Saluzzo sta col prof dello scandalo – Saluzzo, cittadina di poco meno di 17 mila abitanti ai piedi delle sorgenti del Po intanto è schierata con Valter Giordano. Il professore dell’istituto magistrale Soleri agli arresti domiciliari, accusato di violenza sessuale con l’aggravante dell’abuso di autorità.


Preside, sospensione professore atto dovuto
– “La sospensione del professor Giordano non è stata decisa dalla scuola, ma dal Ministero, è un atto dovuto”, lo ha precisato oggi la preside del liceo psicopedagogico Soleri, Alessandra Tugnoli. “Si tratta – ha spiegato – di un provvedimento d’ufficio adottato dalla direzione regionale del Ministero dell’istruzione, università e ricerca. Il provvedimento è scattato automaticamente al momento dell’arresto. Non si è trattato di una valutazione personale, ma di un atto dovuto”.

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