Con 343 voti favorevoli su 363 presenti e 20 astenuti la Camera ha approvato il decreto legge contenente le norme contro il femminicidio. La votazione è stata salutata da un lungo applauso dei deputati del Pd, cui quelli del M5S hanno polemicamente risposto con un battimani. Al momento del voto i deputati di M5S e Sel si sono platealmente alzati in piedi e non hanno votato. La Lega si è astenuta. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato e dovrà essere convertito entro il 15 ottobre pena la decadenza.
“L’approvazione delle norme contro la violenza sulle donne è un passo avanti importante sotto il profilo giuridico e politico” ha commentato la deputata Pd Fabrizia Giuliani. “Nel quadro delle linee programmatiche della Convenzione di Istanbul – ha aggiunto -, la violenza domestica esce definitivamente dal silenzio della sfera privata, troppo a lungo tollerata o sottovalutata e viene riconosciuta in tutta la sua gravità”.
“Questo dl è un carrozzone, doveva parlare solo del femminicidio, della tutela delle donne e invece l’avete caricato di temi e argomenti che non avevano alcuna attinenza al tema: Province, vigili del fuoco, militari, protezione civile, anche la Tav. E così avete svilito e offeso la natura e la finalità di questo decreto che contiene poche luci e troppe ombre”. Così era intervenuto il deputato leghista Nicola Molteni per spiegare la decisione del suo partito di astenersi.
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