Il Papa: è un dovere ricordare la Shoah
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Il Papa: è un dovere ricordare la Shoah

Il Pontefice chiede di non dimenticare i deportati uccisi nei campi di concentramento. Oggi ricorre il 70esimo anniversario del rastrellamento del Ghetto di Roma.

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16 Ottobre 2013 - 12.23


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“Mentre ritorniamo con la memoria a quelle tragiche ore dell’ottobre 1943, è nostro dovere tenere presente davanti ai nostri occhi il destino di quei deportati, percepire la loro paura, il loro dolore, la loro disperazione, per non dimenticarli, per mantenerli vivi, nel nostro ricordo e nella nostra preghiera, assieme alle loro famiglie, ai loro parenti e amici, che ne hanno pianto la perdita e sono rimasti sgomenti di fronte alla barbarie a cui può giungere l’essere umano”. Queste le parole di papa Francesco nella Lettera letta oggi nel Tempio Maggiore di Roma nel corso del ricordo del 70esimo della deportazione degli ebrei romani. Alla cerimonia sono presenti le più alte cariche dello Stato.

Il documento è indirizzato al Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni e agli “stimati membri della Comunità ebraica di Roma”. “Desidero unirmi con la vicinanza spirituale e la preghiera, alla commemorazione del 70esimo anniversario della deportazione degli Ebrei di Roma”, ha assicurato il Pontefice.

Secondo il Papa, “fare memoria di un evento non significa semplicemente averne un ricordo; significa anche e soprattutto sforzarci di comprendere qual è il messaggio che esso rappresenta per il nostro oggi, cosa che la memoria del passato possa insegnare al presente e divenire luce che illumina la strada del futuro”.

“Il Beato Giovanni Paolo II – ha ricordato il Santo Padre – scriveva che la memoria è chiamata a svolgere un ruolo necessario ‘nel processo di costruzione di un futuro nel quale l’indicibile iniquità della Shoah non sia mai più possibile’. E Benedetto XVI nel Campo di concentramento di Auschwitz affermava che ‘il passato non è mai soltanto passato. Esso riguarda noi e ci indica le vie da non prendere e quelle da prendere'”.

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