Si chiamano Amalia e Giuseppe Gelardi e la famiglia Scolaro. Questa volta vale fare nome e cognome, perché sono loro ad averci dato, in queste ore, una piccola, grande lezione di civiltà. I Gelardi e gli Scolaro sono di Agrigento. Come tanti, avevano seguito in tv ogni fase della tragedia del naufragio al largo di Lampedusa, mezzo migliaio di morti: uomini, donne, bambini, bambini mai nati. Lacrime agli occhi e notti insonni per quelle immagini. Indelebili.
Così hanno deciso di mettere a disposizione le loro cappelle di famiglia al cimitero di Bonamorone per tumulare le salme di alcuni dei migranti morti nel mare di Lampedusa, lo scorso 3 ottobre. Non siamo tutti uguali, c’è chi reagisce alla facile indifferenza: i signori Gelardi e Scolaro ce l’hanno dimostrato con la grandezza di un gesto semplice. La pietas. Grazie Amalia, Giuseppe e Giampiero. Grazie della lezione.