Cile, preso a legnate perché gay: 21enne in coma
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Cile, preso a legnate perché gay: 21enne in coma

Un'altra aggressione omofoba a San Francisco de Mostazal, dove un giovane è stato ridotto in fin di vita a causa del suo orientamento sessuale.

Cile, preso a legnate perché gay: 21enne in coma
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29 Ottobre 2013 - 12.03


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Al grido di «Maricon» (gay in spagnolo), un gruppo di ragazzi ha massacrato di botte un 21enne, Wladimir Sepulveda, nella cittadina cilena di San Francisco de Mostazal. L’attacco è avvenuto lo scorso 20 ottobre, con il giovane che è entrato in coma a causa delle terribile ferite subite dopo i pugni, i calci e le sprangate, infertegli dal gruppo di aggressori. Adesso le sue condizioni sono molto critiche.

L’annuncio dell’aggressione omofoba è stato fatto nello stesso giorno in cui un tribunale di Santiago ha condannato quattro uomini per avere torturato e poi ucciso Daniel Zamudio, un giovane omosessuale nel 2012, morto dopo 25 giorni di agonia. Il capo della banda degli aggressori, Patricio Ahumada, è stato condannato all’ergastolo. Pene dai sette ai 15 anni per gli atri aguzzini : Alejandro Angulo, Raul Lopez e Fabian Mora.

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