«Considero criminale che si consenta l’abitabilità dei seminterrati in zone soggette a esondazione». Lo ha detto il capo del Dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, in audizione alla commissione Ambiente della Camera sull’alluvione che ha colpito nei giorni scorsi la Sardegna.
«Ci diciamo purtroppo molto spesso le stesse cose», ha detto in apertura dell’audizione, e questa è «la cifra più amara» visto che «avevo detto che ci saremmo rivisti perchè avrebbe iniziato a piovere» e si sarebbero verificati «avvenimenti non lieti, e così purtroppo è avvenuto».
In Sardegna, nell’alluvione che ha causato 16 morti e un disperso, si sono riproposte «questioni che purtroppo troviamo spesso in giro per l’Italia», dice il capo della Protezione civile. Pesa «lo stato in cui si trova quel territorio, come è stato governato e violato – spiega Gabrielli – gli stessi sindaci parlano di abusivismo e condoni». Ciò detto, «considero criminale che si consenta abitabilità dei seminterrati in zone soggette a esondazione». Queste, ha sottolineato il capo del dipartimento, «sono le condizioni che ci portano a raccattare i morti in giro per l’Italia».
La Sardegna in particolare «sconta l’utilizzo del suolo», riferisce Gabrielli, «ho visto aree con arginature che vanno a contenere fiumi e torrenti che poi sono saltate: si era recuperato terreno e la natura se l’e ripreso, con gli interessi».
«Ho verificato quanti miliardi sono stati imputati a progetti per la messa in sicurezza sotto il profilo idrogeologico – ha aggiunto Gabrielli – Tra fondi comunitari, fondi ex Fas, fondi di coesione e fondi regionali sono 2 miliardi e mezzo, dei quali sono stati spesi 400 milioni».