Carceri, arriva il decreto: 3mila detenuti in meno
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Carceri, arriva il decreto: 3mila detenuti in meno

Il ministro Cancellieri annuncia misure per trasferire in comunità i tossicodipendenti ed espellere gli extracomunitari alla fine della pena.

Carceri, arriva il decreto: 3mila detenuti in meno
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17 Dicembre 2013 - 10.27


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“Porteremo in Consiglio dei ministri dei provvedimenti molto importanti sulla giustizia penale e civile e sulle carceri”. Lo ha spiegato il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, parlando a margine di una visita all’istituto penitenziario di Bollate (Milano). Il ministro ha confermato che “verrà istituito il Garante nazionale dei detenuti” e che le iniziative “produrranno un calo stimato e potenziale di 3mila detenuti”.

Lo stesso ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri è poi attesa in Commissione giustizia al Senato giovedì per comunicazioni su amnistia e indulto, temi che ha sempre indicato come appannaggio del Parlamento. Ma per il momento l’attenzione è tutta concentrata sul provvedimento governativo che potrebbe produrre altri 3mila detenuti in meno, che aggiungono ai 4mila usciti in virtù delle precedenti misure svuota-carceri.

Cosa prevede il decreto – Quali sono i punti fondanti di questo nuovo provvedimento? Liberazione anticipata: lo “sconto” di buona condotta per la liberazione anticipata passa da 45 a 75 giorni ogni 6 mesi di detenzione. Resta il giudice a decidere. La misura avrà valore retroattivo dal gennaio 2010 e varrà 2 anni dall’entrata in vigore della legge. Produrrà un’uscita anticipata che nel massimo arriva a 6 mesi e per chi vede partire il conteggio dal 2010 interesserà potenzialmente 1.500 persone.

Braccialetto elettronico: oggi si può dare solo a chi sta ai domiciliari. La novità è l’applicazione esterna: affidamento in prova, permessi, lavoro esterno. La misura, oggetto fino alla fine di confronto con gli Interni, va letta anche come un incentivo ad adottarla per i magistrati, che finora l’hanno applicata poco e ora dovranno stendere delle motivazioni quando non la adottano ritenendo il soggetto troppo pericoloso. Resta fermo che il detenuto deve dare il consenso.

Affidamento in prova: viene innalzato il “tetto” di pena da scontare per il quale si può beneficiare dell’affidamento in prova ai servizi sociali: passerà dagli attuali 3 anni a 4, ampliando la platea: la stima è che riguardi 1000-1500 persone.

Espulsione: le misure prevedono di avviare le procedure di identificazione degli extracomunitari subito dopo la carcerazione e di incentivare l’adozione di una norma della Bossi-Fini, l’art. 16, poco applicata sull’espulsione immediata in alternativa agli ultimi due anni di pena per alcuni reati minori. Questo punto potrebbe riguardare teoricamente 4-5mila persone, ma il dato si riduce di molto calato nel concreto.

Detenuti tossicodipendenti: il decreto aumenta le possibilità di affido terapeutico per i detenuti tossicodipendenti per favorire la cura nelle comunità di recupero anche in caso di recidiva per reati minori. Sempre sul fronte tossicodipendenze arriva il rato di “spaccio lieve” con pene minori da uno a 5 anni e multe per decongestionare i penitenziari.

Garante nazionale detenuti: viene istituito il Garante nazionale dei detenuti, organo indipendente preposto a una tutela extra-giudiziale dei diritti di quanti si trovano ristretti negli istituti penitenziari.

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