La vergogna di Lampedusa
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La vergogna di Lampedusa

Migranti nudi, in fila per essere disinfettati con una pompa. La denuncia in video girato con un telefonino. Immagini che risvegliano brutti ricordi.

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17 Dicembre 2013 - 17.56


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A Lampedusa come nei lager. Corpi nudi, magri e sfiniti dall’esperienza di uno sbarco e da quella della permanenza in un centro di accoglienza sovraffollato come quello dell’isola che ormai fa da frontiera tra Europa e resto del mondo. E’ quanto si vede in un video girato con un telefonino e mandato in onda in esclusiva dal Tg2.

I migranti sono costretti a spogliarsi davanti a tutti, senza alcun riguardo per la loro dignità. Devono farlo in un cortile, al freddo. Anche se siamo nel caldo meridione d’Italia, è pur sempre dicembre. Vengono poi spruzzati e “disinfettati” con una pompa. Un trattamento che sarebbe da considerare indegno per chiunque. Ma che viene riservato a persone che hanno vissuto, e stanno vivendo, in situazioni di estremo disagio e difficoltà. Una umiliazione che si aggiunge a quelle che la vita ha già riservato loro.

Le voci dal centro lo confermano. “Siamo trattati come animali”, dice l’autore del filmato ai microfoni del telegiornale, “uomini e donne subiscono lo stesso trattamento, la stessa umiliazione ogni tre, quattro giorni, per curare la scabbia, una malattia che molti di noi hanno preso proprio all’interno del centro”.

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Facile pensare alle foto in bianco in nero di Auschwitz. Vergognoso che debba ancora accadere.

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