Dopo le cartelle cliniche degli Spedali Civili di Brescia, dalle quali è emerso che nessuno dei 36 pazienti trattati con il metodo Stamina ha avuto miglioramenti, arriva la risposta dei genitori dei bambini in cura con il protocollo inventato da Davide Vannoni. Ed è una risposta all’attacco, soprattutto dei giornalisti, indicati come “assassini” per aver riportato notizie false.
E falsi, per i familiari dei piccoli pazienti, sarebbero anche i dati delle cartelle cliniche diffusi dall’ospedale bresciano.
Lo hanno chiesto al procuratore di Torino, Raffaele Guariniello, titolare dell’inchiesta sul metodo Stamina, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Roma, convocata proprio per presentare dati alternativi a quelli usciti ieri.
Tra le prove, a sostegno della loro tesi, sono stati portati i video di due bimbi affetti da Sma, Celeste e Sebastian, mentre compiono movimenti che le loro malattie non avrebbero permesso. Insieme, un certificato medico che prova i miglioramenti di un’altra bambina.
Nel mirino anche il troppo spazio dedicato alle affermazioni del premio Nobel Yamanaka contro il protocollo di Vannoni e il poco invece per la difesa dello stesso da parte dell’ultimo Nobel per la medicina. Molti genitori hanno lamentato di aver cercato aiuto ovunque per i propri bambini e di essere stati ignorati dai medici.
Intanto, sarebbero stati individuati i nomi degli esperti che comporranno il nuovo comitato ministeriale che sarà chiamato a valutare il metodo per una nuova sperimentazione, dopo la bocciatura della vecchia commissione da parte del Tar.
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