Appare una scritta dei No Tav e la Repubblica la racconta così sulla sua home. Titolo: No Tav, striscione di minacce contro il pm Padalino. Sommario: “Terrorista è tua madre”, si legge nello striscione lungo 20 metri. Seguono i nomi dei quattro appartenenti al movimento arrestati nei mesi scorsi con l’accusa di terrorismo per uno degli assalti al cantiere di Chiomonte. Il TgCom è sulla stessa linea. Titolo: Scritte minacciose contro il pm di Torino che indaga sui No Tav. Sommario: Il messaggio “firmato” dai quattro attivisti arrestati con l’accusa di terrorismo dal pool piemontese che indaga sui disordini contro in cantieri dell’alta velocità.
Per La Stampa lo striscione non esiste, tanto che mette la foto della scritta e titola: Scritte No Tav contro il pm Padalino magistrato del pool anti-terrorismo. Per lo meno il giornale che i torinesi amano chiamare cordialmente La Busiarda mostra il vero senza enfasi.
Visto che la Stampa mette la foto si può anche riflettere sui titoli: si tratta di minacce? Per ché la treccani.it dice:
minàccia s. f. [lat. minaciae -arum, der. di minax -acis «minaccioso», dal tema di minari «minacciare»] (pl. -ce). – L’atto di minacciare, le parole con cui si minaccia, e in genere il fatto di promettere o annunciare un male, un danno, un castigo. Fosse stata davanti a uno stadio o con altri protagonisti si sarebbe potuto parlare di presa in giro o al massimo di ingiuria (sempre dalla treccani.it: “Nell’uso com., senza preciso riferimento giuridico, offesa al nome, al decoro, all’onore altrui, con parole o atti oltraggiosi”.)
Comunque Globalist anche in precedenza si era occupato delle retoriche informative sul caso Tav. Ecco due pezzi d’archivio da consederare:
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