Com'è difficile essere trans ad Agrigento
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Com'è difficile essere trans ad Agrigento

La testimonianza di un 19enne che vuole diventare donna racconta una quotidianità fatta di discriminazioni e difficoltà: questa città non è ancora pronta.

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16 Febbraio 2014 - 16.03


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“Ho presentato il curriculum in un negozio di abbigliamento… Mi hanno risposto che non mi avrebbero presa perché ‘non sappiamo cosa può pensare la gente trovandoti qui a lavorare'”. Anche per questo Giorgia sceglie di andare via dalla sua città. La famiglia, gli amici sono con lei, ma troppi sguardi addosso, tanti commenti ad accompagnarla quando è in strada.

Agrigento. Qui l’inverno è già alle spalle e nella Valle dei Templi i mandorli sono fioriti. Giorgia (nome di fantasia) decide di raccontarsi ad AgrigentoNotizie, giornale on line della città. Giulia vuole andare via da Agrigento e lo farà appena possibile: “Questa città non è pronta – o non vuole esserlo – ad accettare la mia scelta di cambiare sesso”.

Giorgia ha 19 anni. Diversi mesi fa ha iniziato il percorso per cambiare sesso, iniziato la cura ormonale per diventare donna. Da ragazzo, un nome da uomo, vestire da uomo e faceva le cose da uomo, poi la scelta. “Ho avuto la fortuna di avere una famiglia che ha capito e appoggiato la mia scelta. Anche i miei amici di sempre, sono rimasti al mio fianco… E’ la città che…”.

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“Non c’è volta che non mi senta osservata…indicata. La gente mi guarda e poi parla sottovoce… In tanti non riescono ad accettare la mia scelta…”. Non solo risatine e commenti alle spalle. Giulia racconta:”Qualche giorno fa, in un locale , un mio amico omosessuale è stato preso di mira da un gruppo di ragazzi…Parole volgari e offensive… Più di una volta siamo stati costretti a chiamare la polizia o i carabinieri e ad andare via dai locali,dalle discoteche per colpa di stupidi balordi, che a me piace definire ignoranti e bigotti”.

“In passato, dopo alcuni episodi di questo tipo, sono rimasta a casa per diverso tempo senza uscire nemmeno per fare la spesa. Poi, grazie alla mia famiglia, ho trovato la forza di andare avanti…Ma conosco ragazzi che questa forza non la trovano, sia per incomprensione da parte della famiglia, sia per carattere. E così restano chiusi in casa, rischiano la depressione. E questo per colpa di una stupida e antica mentalità…”.

“Il mio sogno? Finire il percorso e avere una vita normale…una casa…una persona che mi ami. E un lavoro. Poi, un compagno che mi voglia bene…”.

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