Il procuratore generale della Cassazione, Gianfranco Ciani, ha chiesto un processo disciplinare al Consiglio Superiore della Magistratura per il giudice Antonio Esposito, presidente del collegio della sezione feriale penale della Cassazione, che, ad agosto, condannò Silvio Berlusconi nel processo Mediaset. La richiesta è arrivata al termine dell’istruttoria. Esposito [url”rilasciò un’intervista”]http://www.ilmattino.it/primopiano/politica/condanna_berlusconi_intervista_esclusiva_giudice_esposito/notizie/312467.shtml[/url] al quotidiano “Il Mattino” all’indomani della sentenza.
Il caso Esposito era già finito al Csm, ma il 13 novembre il Plenum di Palazzo dei Marescialli aveva archiviato la pratica per il trasferimento d’ufficio aperta alla prima Commissione. In quella sede vennero rilevati nella condotta del magistrato profili di natura disciplinare e deontologica da valutare nella sedi competenti. Alcuni giorni dopo, infatti, il pg di Cassazione, cui assieme al ministro Guardasigilli, spetta l’azione disciplinare, aveva avviato l’istruttoria.
Indagato anche il figlio del giudice – Indagato a Brescia il pm di Milano Ferdinando Esposito, figlio di Antonio, il giudice di Cassazione che ha condannato Silvio Berlusconi per il caso Mediaset e nipote dell’ex procuratore generale della Cassazione Vitaliano. L’iscrizione e’ avvenuta dopo la testimonianza di un avvocato che sostiene di avergli fatto favori e prestato dei soldi per pagare l’affitto, restituiti solo in parte. Il legale che, scrive Il Corriere della sera, “non è nuovo ad aspri e controversi rapporti con le forze dell’ordine” ha presentato una denuncia dopo che al procuratore aggiunto Ilda Boccassini era giunta una lettera anonima, quindi, priva di valore. Gli atti sono poi stati trasmessi a Brescia competente a indagare sui magistrati milanesi.
Il professionista, inoltre, ha raccontato di aver accompagnato Esposito ad Arcore a un incontro con Silvio Berlusconi nel pomeriggio del 22 maggio 2013, pochi giorni dopo la requisitoria nel processo Ruby (13 maggio) e sostiene che il pm sia andato nella residenza dell’ex premier anche il 22 maggio, questa volta in compagnia di una persona indagata dalla Procura di Milano. Le ipotesi di reato potrebbero essere di concussione o millantato credito, secondo il quotidiano che ha interpellato il magistrato il quale ha risposto: “Questo avvocato purtroppo l’ho conosciuto, si è posto come amico, poi però ho capito chi era davvero e l’ho allontanato. le sue sono bugie e calunnie prive di fondamento”.
“Sono provato ma sereno. Mi sono sempre comportato correttamente e credo verrà provata la mia estraneità sia a livello disciplinare sia penale”. Sono le parole del pm di Milano Ferdinando Esposito a proposito dell’indagine aperta nei suoi confronti dalla Procura di Brescia in seguito ad un esposto presentato da un avvocato piacentino che lo ha accusato di pressanti richieste di soldi, anche per pagare l’affitto di casa, restituiti solo in parte.
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