E’ amara l’analisi della vicenda della Tav in Val di Susa, pubblicata oggi sul New York Times. “Una linea ferroviaria ad alta velocità che doveva unire l’Italia ha invece finito per dividerla” si legge nel reportage pubblicato dal quotidiano americano.
In evidenza, nell’articolo, le manifestazioni e le proteste pacifiche ma anche gli scontri violenti, gli atti di sabotaggio e perfino le accuse di terrorismo provocati dalla costruzione della linea tra Francia e Italia. “Per alcuni residenti le barricate, sia fisicamente che metaforicamente, riflettono una concezione diversa dello sviluppo, perfino della democrazia e la distanza dai centri di potere di Bruxelles e di Roma” si legge nel reportage, dove si legge anche come tutto questo abbia dato molta forza al M5S che si oppone al progetto.
Il New York Times cita poi l’intenzione di andare avanti con il piano della Tav, ritenuto fondamentale per lo sviluppo del Paese e dell’Europa. E intervista il sindaco di Susa, Gemma Amprino Giorio, che al giornale dice: “al momento la valle è un ramo secco” mentre “una stazione internazionale porterà sviluppo, rafforzando l’economia del territorio, in particolare il turismo”.
Per leggere il pezzo originale del New York Times: [url”clicca qui”]http://www.nytimes.com/2014/03/18/world/europe/italy-divided-over-rail-line-meant-to-unite.html?hp&_r=2[/url]
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