'Ndrangheta: a Sant'Onofrio Pasqua senza processione
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'Ndrangheta: a Sant'Onofrio Pasqua senza processione

Lo scontro tra Prefettura e comitato cittadino si è concluso con l'annullamento della cerimonia. L'ombra delle cosche sul rito sacro.

'Ndrangheta: a Sant'Onofrio Pasqua senza processione
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20 Aprile 2014 - 11.33


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Per la prima volta, il piccolo comune di Sant’Onofrio – circa tremila abitanti – non ha celebrato l’antico rito dell’Affruntata, processione sulla risurrezione del Cristo e l’incontro con San Giovanni e la Madonna. La decisione è stata presa ieri dalla cittadinanza per protesta contro il Comitato per l’ordine e la sicurezza che aveva stabilito che le statue dovevano essere portate dai volontari della Protezione civile per evitare infiltrati della ‘ndrangheta.

Non è tuttavia la prima volta che la processione ha subito contraccolpì prodotti dai tentativi di allontanare esponenti delle cosche da questo rito popolare facendo così venir meno il loro prestigio. Nel 2010, ad esempio, l’ Affruntata fu posticipata di una settimana dopo che, nella notte precedente l’evento, la ‘ndrangheta aveva sparato alcuni colpi di arma da fuoco contro il cancello della casa dell’allora priore della confraternita del Santissimo Rosario, Michele Virdò, che da sempre organizza la cerimonia.

A seguito dell’episodio di intimidazione, dovuto all’applicazione del divieto di portare le statue dei santi ad esponenti ricollegabili alle cosche locali, voluto dal vescovo di Mileto, Luigi Renzo, l’autorità religiosa ed il parroco del paese, Don Franco Fragalà, avevano sospeso la cerimonia che poi fu celebrata sette giorni dopo. L’anno successivo, stesso copione con l’intimidazione alla squadra di calcio locale, a ridosso della Pasqua scelta dalla chiesa per portare le statue, e la decisione della Prefettura di Vibo di assumerne la gestione ridando ai ragazzi del sodalizio sportivo la possibilità di portare le effigi.

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