Il giallo di Garlasco riaperto da una decisioone dell Corte d’Assise d’Appello di Milano che ha disposto un rinnovo dibattimentale con l’integrazione di nuovi esami sull’omicidio di Chiara Poggi avvenuto il 13 agosto 2007.
La decisione arriva dopo la sentenza della Cassazione che aveva disposto un nuovo processo ‘bis’. I giudici hanno così accolto tutte le richieste avanzate dall’avvocato della vittima, Gian Luigi Tizzoni, e dal sostituto procuratore generale Laura Barbaini. Sono stati disposti gli esami, mai effettuati, per individuare il Dna mitocondriale da un capello corto castano chiaro trovato nel palmo della mano sinistra di Chiara e sui margini delle unghie della ragazza; la ripetizione dell’esperimento della cosiddetta camminata di Stasi sulla scena del crimine, estendendolo anche ai primi due gradini della scala su cui fu trovata senza vita la sua fidanzata e che Alberto dice di aver sceso; il sequestro della bici nera della donna nella disponibilità degli Stasi al fine solo di sottoporla alla ricognizione delle due testimoni, Franca Bermani e la signora Travain. Dovranno essere fissati i termini delle nuove consulenze e stabilito a chi verranno affidate.
Le tappe
Il 13 agosto 2007 la 26enne Chiara viene uccisa nella villetta in cui abitava con i suoi genitori e il fratello a Garlasco, nel Pavese. A dare l’allarme il suo ragazzo, Alberto Stasi, 24enne studente della Bocconi. Per tutta la notte il ragazzo viene interrogato nella caserma dei carabinieri. Il 20 agosto 2007 la Procura di Vigevano apre una inchiesta e indaga Stasi con l’accusa di omicidio volontario. I carabinieri sequestrano la sua bicicletta e il computer. Sarà l’unico sospettato per il delitto. Il 17 dicembre 2009 Stasi viene assolto in primo grado. Decisiva la perizia informatica che dimostra che il giovane stava lavorando a casa sua alla tesi di laurea durante il presunto orario dell’omicidio, tra le 9 e 12, quando viene disattivato l’allarme di casa Poggi, e le 9 e 35. Tutti gli altri indizi vengono bollati dal gup come ‘contraddittori o insufficienti’.
Il processo d’appello
Il processo di secondo grado inizia l’8 novembre 2011 davanti ai giudici di Milano. Il pg Laura Barbaini chiede 30 anni di carcere oppure la rinnovazione del dibattimento. Il 6 dicembre 2011 la Corte conferma l’assoluzione per Alberto. Nelle motivazioni, i giudici osservano che la realtà “è rimasta inconoscibile nei suoi molteplici fattori rilevanti, la maggior parte dei quali sono condizionati unicamente dal caso”. Parte civile e procura generale presentano un ricorso in Cassazione sostenendo che il verdetto in secondo grado esclude una serie di dati facendoli passare come “mere congetture o supposizioni personalistiche”.
Cassazione
Il 18 aprile 2013 la Cassazione annulla la sentenza di assoluzione di Stasi per l’omicidio di Chiara e dispone un nuovo processo.