Prima l’amore, poi la gelosia, le botte e anche una sigaretta spenta sul corpo. Così, dopo tre mesi, una storia si trasforma in incubo. La vittima è una 30enne, la mano pesante – invece – è di un 36enne. Entrambi sono romani. Lui è convinto che la ragazza lo tradisca, perciò comincia a pedinarla e ogni occasione è buona per picchiarla. L’ultimo litigio è di ieri e avviene per strada.
La giovane, disperata, telefona alla madre e le chiede aiuto. Mamma e figlia tornano a casa ma giunte nei pressi della loro abitazione, in viale Antonio Ciamarra, a Cinecittà, notano il 36enne aggirarsi da quelle parti. Così la signora, terrorizzata, chiama i carabinieri che, giunti sul posto, accompagnano le due donne fino al portone di casa dove sorprendono l’uomo, che nel frattempo si è appostato armato di un punteruolo, attendendo l’arrivo della fidanzata. Per lui sono scattate le manette con l’accusa di atti persecutori.
La trentenne, successivamente, racconta ai militari i maltrattamenti subiti e un episodio passato in cui il 36enne le spengne una ‘cicca’ sul corpo, ma lei per amore non lo denuncia. Al violento, tra le altre cose, è imposto il divieto di avvicinamento alla giovane.
