Vi odio perché quando hanno ammazzato una ragazzina vi siete affannati/e a dare la colpa ai [url”migranti”]http://www.giornalettismo.com/archives/101568/yara-lega-gia-colpevole-troppi/[/url].
Vi odio perché davanti a un uomo che sgozza moglie e figli vi lanciate in ardite analisi psicologiche che non tengono conto di quella cultura schifosa in cui nasciamo e cresciamo che si chiama patriarcato.
Vi odio perché cercate un altro nome per qualcosa che esiste e che si chiama “femminicidio”.
Vi odio perché arrivate a mettere in prima pagina foto di minorenni la cui “colpa” è avere un padre indagato per un orrendo delitto.
Vi odio perché andate a prendere le [url”foto”]http://lolicchia.tumblr.com/post/81663487474/non-sono-mediacomplice[/url] dai profili Facebook di chi ha ucciso e di chi è stato ucciso per darle in pasto ai vostri affezionati, necrofili lettori.
Vi odio per le vostre trasmissioni piene di lacrime e falsa empatia.
Vi odio perché cercate continuamente attenuanti e scuse.
Vi odio perché “ha perso la testa”.
Vi odio perché “si sentiva soffocare”.
Vi odio perché quando parliamo di educazione sentimentale voi ridete.
Vi odio perché quando diciamo “femminicidio” rispondete “non esiste”.
Vi odio perché la vostra reazione alle nostre parole e alle nostre denunce sono lo scherno e l’insulto.
Vi odio perché condividete status indignati per i femminicidi e le violenze in India e poi girate la testa davanti alle violenze di casa vostra.
Sono furiosa.
Motta Visconti, Pietra Ligure, Canicattini Bagni.
Apro il giornale e leggo di tre donne e due bimbi ammazzati per mano maschile.
Uccise da mariti e conviventi, non da un “orco” venuto da chissà dove.
E i vostri giornali continuano a parlare di “raptus”, di “lite”, di “lucida follia”, di “gelosia”.
Addirittura entrate nella vita della donna che avrebbe fatto “perdere la testa” a un uomo che ha sgozzato prima la moglie, poi la figlia di cinque anni e poi il bimbo di venti mesi, considerati un “ostacolo alla felicità”: Certo, allo stato degli accertamenti non risulta nemmeno che l’abbia mai insultato o allontanato o che abbia segnalato la situazione ai suoi superiori, ma di queste situazioni border-line, talvolta sottovalutate, se ne trovano tutti i giorni ovunque. [[url”Il Messaggero”]http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/motta_visconti_massacro_carlo_lissi_cristina_omes_omicidio_collega/notizie/749744.shtml[/url]]
Vi odio perché quello che davvero volete, quello che cercate, quello che vi piace è il sangue. È l’orrore. Sono i corpi sgozzati, le ragazzine massacrate, le donne prese a picconate, violentate, umiliate, devastate.
Non vi interessa provare ad indagare davvero da dove venga tutto questo odio, da dove venga il sangue, cosa sia che uccide una donna ogni tre giorni in un paese che si dice civile.
Non vi interessa capire che fino a che sarà normale considerare le donne come merce, oggetti da possedere, esseri inferiori e senza dignità, allora il femminicidio continuerà ad esistere e altre donne verranno ammazzate per aver detto “no”, per aver deciso di vivere le proprie esistenze, per essersi imposte come esseri senzienti e liberi.
Non vi interessa, perché tutto questo vi porterebbe a dover fare i conti con la vostra schifosa cultura patriarcale, che ci vuole zitte e sempre pronte ad accudire e ad annullarci per qualcun altro.
Affrontare davvero il problema vi porterebbe a dover fare i conti con [url”le vostre complicità”]http://ritentasaraipiufortunato.blogspot.it/2014/03/di-avvenenza-bellezza-martelli-e.html[/url] con ogni assassino, perché ogni volta che scrivete “raptus”, “gelosia”, “follia”, gli state fornendo delle attenuanti, state dando la colpa a qualcosa di “altro”, lo state sgravando dalle sue responsabilità.
Ci vuole un [url”cambio di cultura “]http://ritentasaraipiufortunato.blogspot.it/2011/11/violenza-e-giustizia.html[/url]dalla base.
È ora di smetterla di cercare alibi, è ora di dire tutte e tutti, pubblicamente, che il femminicidio è “l’esito/la conseguenza di atteggiamenti o pratiche sociali misogine”.
Ed è, soprattutto,
«La forma estrema di violenza di genere contro le donne, prodotto della violazione dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato, attraverso varie condotte misogine – maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, sul lavoro, economica, patrimoniale, familiare, comunitaria, istituzionale – che comportano l’impunità delle condotte poste in essere tanto a livello sociale quanto dallo Stato e che, ponendo la donna in una posizione indifesa e di rischio, possono culminare con l’uccisione o il tentativo di uccisione della donna stessa, o in altre forme di morte violenta di donne e bambine: suicidi, incidenti, morti o sofferenze fisiche e psichiche comunque evitabili, dovute all’insicurezza, al disinteresse delle Istituzioni e alla esclusione dallo sviluppo e dalla democrazia». [[url”Clicca qui”]http://femminicidio.blogspot.it/2011/03/da-chi-e-stato-coniato-il-termine.html[/url]]
[url”#NonSonoUnMediacomplice”]http://ritentasaraipiufortunato.blogspot.it/2012/07/non-sono-un-mediacomplice.html[/url]
Argomenti: femminicidio